Cronache

Il centrodestra non vuole più scrutatori scelti a casaccio

E domani Forza Italia organizza il corso ai rappresentanti di lista

Il centrodestra non vuole più scrutatori scelti a casaccio

(...) Anche il capogruppo dell'Ulivo Simone Farello ha parlato di «scrutatori e presidenti del tutto incompetenti». Poi però, su come evitare il problema, è scattata la baruffa. Attualmente il meccanismo è complesso: la commissione elettorale del Comune è composta da quattro commissari (Paolo Veardo, assessore nella giunta Vincenzi, gli ulivisti Salvatore Lecce e Stefano Anzalone, il leghista Alessio Piana). Se i quattro, così come è sempre stato, fossero d'accordo, si procederebbe all'estrazione dei 5 mila scrutatori (2.500 di riserva) dall'apposito albo degli scrutatori, a cui sono iscritti i 16mila cittadini che ne hanno fatto richiesta. Quattro scrutatori e un segretario per ogni seggio (il presidente invece, è scelto dalla Corte d'appello).
Ma il centrodestra, questa volta non ci sta: «Il criterio dell'estrazione solo in astratto risponde ai canoni di trasparenza» attacca Bernabò Brea (La Destra) che ha accolto il problema lanciato da Forza Italia. Giuseppe Murolo (An e presidente della commissione comunale per gli Affari istituzionali) spiega che se ogni commissario scegliesse i suoi scrutatori «le persone nominate sarebbero più responsabili e i politici avrebbero lo strumento per escludere in futuro scrutatori che si sono dimostrati inadeguati».
Enrico Musso propone corsi di formazione per adeguare le competenze. Importante anche l'iniziativa di Aldo Praticò (An): «Il Comune deve scrivere alla Corte d'appello per far sì che i presidenti scelti siano adeguatamente istruiti e competenti». Per questo chiede corsi obbligatori almeno per tutti i nuovi presidenti di seggio. Per loro i corsi esisterebbero già e sono messi a disposizione dal Comune. Ma sono facoltativi e pochissimi i presidenti partecipanti. Almeno in questo segnali positivi arrivano da Veardo.
Intanto Alessio Piana già annuncia il suo no al sorteggio. Basta questo per riaccendere gli animi. Lecce invoca l'estrazione come strumento di massima trasparenza e ipotizza dimissioni. Musso puntualizza: «Il centrodestra potrebbe nominare solo un quarto degli scrutatori contro i tre quarti del centrosinistra e questo dà l'idea della buona fede per migliorare il sistema». Farello dice che la tutela del massimo momento di democraticità è garantito dai rappresentanti di lista, ossia i «paladini anti brogli» dei partiti. E qui sta il punto. Matteo Campora, vicecoordinatore cittadino di Forza Italia, ammette che il centrodestra, a differenza del centrosinistra, ha sempre avuto difficoltà a coprire tutti i 653 seggi genovesi con un proprio rappresentante. L'azzurro Beppe Costa, va oltre: «In questo la sinistra è più brava, in certi parti del territorio genovese sono storicamente più radicati di noi». Alla fine pare che il centrodestra sceglierà i suoi scrutatori, mentre i tre commissari di centrosinistra procederanno con l'estrazione. Intanto domani alle 17.30 l’europarlamentare di Forza Italia Mario Mantovani sarà alla sede regionale genovese per un incontro con rappresentanti di lista, segretario e responsabili organizzativi provinciali. Lui che è capo del dipartimento nazionale «Difendi il tuo voto» per il partito azzurro darà linee guida omogenee per i rappresentanti di lista ai seggi.
Andrea Proto, consigliere comunale genovese per l’Italia dei Valori, viene intanto condannato a un anno e quattro mesi per aver raccolto la firma di un morto alle scorse elezioni. «È una storia bella, che fa tenerezza - si giustifica Proto -. Una donna ha firmato anche per il marito morto perché lui avrebbe voluto farlo.

Io lo feci per raccogliere le firme necessarie». Infatti

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