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Charlie Hebdo di nuovo nell'occhio del mirino

Charlie Hebdo, il settimanale satirico francese vittima di un attacco jihadista nel gennaio 2015, è ancora al centro di minacce per le sue vignette satiriche che ironizzano anche sulla religione islamica

Charlie Hebdo di nuovo nell'occhio del mirino

E' di nuovo nel mirino dei terroristi il settimanale satirico francese Charlie Hebdo. A far sapere delle nuove minacce di morte rivolte ai redattori del magazine sono stati i quotidiani transalpini Le Parisien e Le Monde. La rivista, che a gennaio 2015 è stata vittima di un attacco condotto da due membri di Al Qaeda nella Penisola Arabica, durante il quale hanno perso la vita 12 persone, ha ricevuto negli ultimi giorni numerose intimidazioni arrivate soprattutto attraverso la pagina ufficiale di Facebook del magazine

''Le minacce sono iniziate a metà luglio, ma sono arrivate soprattutto a partire da martedì 9 agosto'', ha spiegato Eric Portheault, azionista del settimanale che ha aggiunto: '' Ma tutto ciò non ci fermerà''.

Un' inchiesta per delle minacce subite a giugno è ancora in corso, ma l'ultimo episodio ha destato maggior preoccupazione perchè al centro dei messaggi minatori, 60 in tutto, c'è la copertina del numero del 10 agosto. Il disegno sotto attacco ritrae un uomo musulmano e la sua donna che corrono nudi in spiaggia: lui con una lunga barba e lei con un velo intorno al viso, e la scritta che accompagna l'illustrazione recita: ''Musulmani...sbloccatevi!''. Ed è dopo quella prima pagina che è arrivato un avvertimento in redazione con scritto: ''tra 20 giorni, un attentato''. Un monito laconico e glaciale che ha fatto scattare l'allarme e la denuncia, in seguito alla quale la procura di Parigi ha aperto una nuova inchiesta.

I dipendenti e i collaboratori di Charlie Hebdo ancor oggi sono stretta vigilanza e solo sei giorni fa Mourad Hamyd, il cognato di Cherif Kourachi, uno dei due terroristi che hanno compiuto la strage nel 2015, è stato fermato al confine con la Turchia sospettato di voler entrare a far parte dei miliziani dello Stato Islamico.

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