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Cieco chiede polizza vita ma firma un prodotto finanziario. Denunciata la banca

Nel 2003 il disabile si era recato in un istituto di Reggio Calabria. Versati 28mila euro, ora chiede la restituzione della cifra, i danni morali e un risarcimento di altri 10mila euro. I suoi legali: "La sottoscrizione è avvenuta in sfregio alla legge e al buon senso"

Era convinto di firmare una semplice polizza vita. E invece uno zelante impiegato di una banca di Reggio Calabria lo ha indotto a sottoscrivere un prodotto finanziario. Un gioco da ragazzi, visto che il malcapitato era un non vedente. Che appena ha scoperto l'inganno si è rivolto all'Adusbef, di cui è socio.
Il raggiro risale al 2003. Pasquale Pugliese, 51 anni, ha dato mandato ai suoi legali per definire in via stragiudiziale la vertenza nei confronti della banca. L'ammontare della polizza era di 28 mila euro. «Quella sottoscrizione - affermano i legali dell'uomo - è avvenuta in sfregio a tutte le regole di legge e di buon senso atteso che la sottoscrizione avveniva, ci si passi il termine, alla "cieca" e senza apposizione di firme da parte di testimoni. Pare evidente come, pur consapevoli della condizione di disabilità di Pugliese, risultante dal documento di identità, gli è stato fatto sottoscrivere un prodotto finanziario senza fornire la speciale assistenza contratto, allegati e prospetto informativo in braille».


La richiesta presentata dagli avvocati di Pugliese prevede la la restituzione del capitale versato e un risarcimento danni morale di 10mila euro.

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