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La Cina apre alla nautica e promette all'Italia: giù le tariffe sugli yacht

Barbara Amerio (Ucina): «Dal Forum una nuova fase dei rapporti commerciali»

Antonio Risolo

Mentre continua il braccio di ferro Europa-Stati Uniti sul dossier dazi, una notizia dell'ultima ora annuncia importanti e inattese aperture di Pechino che cerca la pax economica con Bruxelles: la Cina abbasserà i dazi di 10 punti (dal 25 al 15%) sui beni di consumo, in primis per l'automotive, e assicura che analoghi provvedimenti saranno adottati a breve anche per il settore nautico. Un sospiro di sollievo per i costruttori italiani.

Reduce dal Business Forum Italia-Cina - la missione delle Pmi italiane a Dalian e Qingdao organizzata da Ita e Confindustria - Barbara Amerio (gruppo Permare), in rappresentanza di Ucina Confindustria Nautica, spiega al Giornale di Bordo i contenuti del memorandum d'intesa in materia di cooperazione. Un primo passo concreto verso la realizzazione della cosiddetta Via della Seta che dovrebbe sancire l'alleanza europea, e in particolare italiana, per gli scambi economici nel bel mezzo della guerra dei dazi che potrebbe rivelarsi addirittura favorevole per il made in Italy.

Si aprono, quindi, nuovi scenari in un momento in cui Pechino esprime un cambiamento di tendenza nei confronti della qualità e dell'artigianalità tipiche delle eccellenze di casa nostra.

Non solo: a poca distanza da Dalian è nata un'area free zone dedicata allo sviluppo economico, con la quale si vuole incoraggiare l'insediamento di aziende straniere che potrebbero beneficiare di light burocracy e agevolazioni fiscali.

Tra l'altro, sia Dalian sia Qingdao dispongono di moderne strutture per la nautica da diporto: marine e yacht club che promuovono gli sport acquatici. In breve una meta ideale per la nautica da diporto e per l'intrattenimento più in generale.

Il Business Forum, tuttavia, è solo la prima tappa dei cento eventi organizzati per la promozione e l'internazionalizzazione delle Pmi italiane in vista dell'Expo dedicato alle importazioni in programma a Shanghai dal 5 al 10 novembre prossimi.

«Questo Forum - spiega Barbara Amerio - è un'occasione unica per rafforzare l'immagine del made in Italy unendo vari comparti di eccellenza e puntando ad esportare prodotti di nicchia di qualità molto elevata dove artigianalità, innovazione e design sono presi ad esempio e difficilmente replicabili senza un percorso virtuoso di tradizione che può maturare attraverso più passaggi generazionali. La caratteristica delle aziende italiane che hanno partecipato al Forum è sicuramente l'intraprendenza, ma solo insistendo sulla qualità e imparando a conoscere meglio le piattaforme e-commerce che comandano il business si avranno risultati tangibili. Abbiamo portato a casa delle lettere d'intenti, e questa sarà la base per cominciare a collaborare insieme con i potenziali partner cinesi».

Con Barbara Amerio, sempre in rappresentanza di Ucina Confindustria Nautica, era presente anche Andrea Razeto (F.

lli Razeto & Casareto), vice predente di Ucina e neo presidente di Icomia, la federazione mondiale che riunisce tutte le associazioni delle industrie nautiche.

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