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Cina contro Usa: "Verità distorte"

Il Pentagono accusa la Cina di alterare gli equilibri militari in Asia. La replica: "Il rapporto è una grave distorsione dei fatti e un'interferenza negli affari interni". E conclude: "La Guerra Fredda non c'è"

Cina contro Usa: "Verità distorte"

Pechino - Il rapporto annuale del Pentagono, il ministero della Difesa americano, sull’esercito cinese rappresenta "una grave distorsione dei fatti" e "un'interferenza negli affari interni della Cina". Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Qin Gang, punta il dito contro il rapporto americano che accusa Pechino di "alterare gli equilibri militari in Asia". "La Cina - ha scandito il portavoce - ha sempre seguito la strada dello sviluppo pacifico, della pace e di una politica militare difensiva per natura".

Le critiche di Pechino Il governo di Pechino ha criticato l’ultimo rapporto sul potenziale bellico cinese diffuso dal Pentagono definendolo "un’interferenza" nei suoi affari interni e ha fatto sapere che il documento potrebbe danneggiare le relazioni militari tra i due paesi. Il portavoce del ministero degli Esteri, Qin Gang, ha detto che Pechino "si oppone risolutamente" al rapporto.

Le accuse dell'America Il documento sottolinea come la Cina stia continuando a sviluppare sistemi d’arma in grado di minacciare Taiwan, sebbene le tensioni fra Pechino e Taipei si siano significativamente ridotte negli ultimi mesi. Al momento, secondo il documento, esiste una profonda incertezza su come Pechino abbia intenzione di utilizzare le proprie forze armate, che stanno attraversando un periodo di profonda trasformazione: da esercito di massa progettato per lunghe guerre di attrito sul proprio territorio a forza in grado di combattere conflitti brevi e ad alta intensità contro avversari tecnologicamente evoluti.

"La capacità cinese di affrontare impegni militari a distanza rimane limitata - si legge nel rapporto - ma le forze armate continuano a sviluppare e a mettere in linea armi evolute che stanno mutando gli equilibri regionali e che hanno ripercussioni che vanno al di là dell’area Asia-Pacifico".

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