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Cina, India e Brasile vogliono rubare il cielo a Boeing e Airbus

La fine del duopolio aeronautico che ha da lustri protagonisti Europa e Stati Uniti sta arrivando? Per il momento ancora no, ma certo Airbus sia Boeing cominciano a guardare con una qualche preoccupazione alle ambizioni crescenti di Cina, India, Brasile, ma anche di Canada, Russia e Giappone, i quali ambiscono a sviluppare e proporre propri velivoli commerciali di ogni tipo.
In particolare la Cina sta procedendo a ritmi accelerati a sviluppare nuovi aerei. Ha iniziato con il velivolo regionale turboelica Ma-60, invero poco riuscito, ora si appresta ad introdurre in servizio il jet regionale da 70-100 posti ARJ-21 e intorno al 2016 inizierà a consegnare il nuovo Comac C-919, un bimotore di linea da 160-200 posti che punta a contendere il mercato oggi appannaggio esclusivo di Airbus con la famiglia A320 e Boeing con il B737. Del resto il solo mercato domestico cinese vale, secondo Boeing, 4.300 aerei nei prossimi 20 anni e di questi almeno 3.100 saranno classe C-919. Logico che la Cina voglia arrivare all'autarchia, oltre che puntare ai mercati mondiali.
Qualcosa del genere vorrebbe fare anche l'India, sostenuta da una domanda interna in rapida crescita, che richiederà almeno 1.000 jet in 20 anni. E l'India spera di partire con un jet regionale. Potendo contare su una ben diversa capacità industriale, il Giappone punta molto sul jet regionale MRJ da 90 posti di Mitsubishi, considerato un primo passo cui faranno seguito progetti più ambiziosi. La Russia a sua volta vuole tornare in corsa dopo essere «sparita» quasi completamente dal mercato aeronautico. Per rientrare in gioco intanto scommette sul Superjet 100, un regionale da 90-110 posti (nel quale l'italiana Alenia ha il 25%), poi sull MS-21, una macchina classe 150 posti.
I due attuali dominatori del business dei jet regionali, la brasiliana Embraer e la canadese Bombardier da un lato vedono con timore l'ingresso di concorrenti in un settore caratterizzato da un secondo duopolio, dall'altro vogliono attaccare dal «basso» le posizioni di Boeing e Airbus. In particolare Bombardier ha già lanciato lo sviluppo della nuova famiglia di jet CS, Embraer sta ancora valutando avviare a sua volta un progetto in questa categoria.
Di fronte a questa sfida Boeing ed Airbus sanno che per ora nessuno è in grado di minacciarli nel campo degli aerei più grandi, a fusoliera larga e doppio corridoio, ma devono proteggere il ricco settore degli aerei da 150-200 posti. Airbus ha fatto la prima mossa, annunciando una versione molto migliorate del 320, designato 320 NEO. Boeing per ora fa solo maquillage al suo 737 e vorrebbe resistere con questo aereo per poi passare decisamente ad una macchina di nuova generazione. Ecco, la risposta dei grandi consiste nella tecnologia: quando i rivali metteranno sul mercato i loro aerei, Airbus e Boeing saranno impegnati nel progettare velivoli del tutto nuovi, che né la Cina né la Russia possono realizzare.

Ma è un gioco molto rischioso.

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