Cultura e Spettacoli

Colpo di coda di Lost: i pezzi più belli vanno a ruba

All’asta mille oggetti della serie tv di culto appena finita. Dalla fusoliera dell’aereo alle birre. E i fan si scatenano

Colpo di coda di Lost: i pezzi più belli vanno a ruba

Ma volete mettere quanto è fico avere nell’arredo di casa la poltrona d’aereo usata come sedia da Sawyer sulla spiaggia di Lost? Oppure tenere appeso al muro un pezzo di fusoliera dell’aereo di Lost, il jet della Oceanic Airlines? La prima sarà in vendita tra i 300 e 500 dollari (230-390 euro circa). La seconda a dieci volte tanto (apparteneva a un Lockheed L-1011 ma è stata usata per rappresentare il Boeing 777 della Oceanic Airlines). Insomma anche se la conclusione della serie è stata parecchio discussa, Lost ha assestato un colpo di coda tornando a fare tendenza: il 20, 21 e 22 agosto oltre mille oggetti di scena verranno messi all’asta da «Profiles in History», specializzata in memorabilia dello spettacolo, e si terrà, tanto per stare in tema (tutto il plot, in fondo, è iniziato con una sciagura aerea), al Barker Hangar dell’aereoporto di Santa Monica, California.
Manco a dirlo si potrà partecipare via Internet da tutto il mondo. Decisamente una furbata, un colpo di genio per accontentare i fan, che nella serie hanno sempre avuto un ruolo importante, ma forse qualcosa di più appunto, determinando la definizione di «serial interattivo». E tutto questo proprio mentre gli abiti di Rossella O’Hara in Via col vento cadono a brandelli e necessitano un intervento manutentivo che la Texas University di Austin cerca di finanziare raccogliendo fondi con accorati appelli. I feticisti puri e duri di Lost potranno portarsi a casa un abito da naufrago con la garanzia che puzzi pure un po’ e lo sporco sia vero. Oppure delle vere icone come il biglietto vincente della lotteria di Hurley, il coltello di Locke, la chitarra acustica di Charlie, il bastone di Mr Eko... Un investimento tra l’affettivo e l’artistico per una delle serie più popolari della storia della tv, sancito dalla presenza, nientemeno, di un catalogo... Anzi sei: uno per annata, tutti in vendita e scaricabili online.
È un po’ come se quelli di Happy Days si fossero venduti il giubbotto di pelle di Fonzie o il juebox che lo stesso faceva partire con un tocco ben assestato. Magari dopo avere constatato che la sit-com era davvero alla frutta e lo stesso Fonzie si era ridotto a saltare uno squalo facendo sci d’acqua dando luogo all’espressione «to jump the shark», per dire che ormai non c’è più niente da dire. Ed è probabile che se ci fossero stati Internet e lo spirito di e-bay (il mercatino globale, dove puoi mettere in una vetrina virtuale uno spazzolino usato a Matera e venderlo, teoricamente, a Sydney), anche quelli di Happy Days ci avrebbero pensato.
Sul sito della casa d’arte (profilesinhistory.com) ci sono tutti gli oggetti usati sul set di Lost ordinati a seconda del personaggio cui sono appartenuti e una descrizione. Dal braccialetto di Alex alla carta d’identità irachena di Sayid, ce n’è per tutti i gusti e disgusti. Compreso il pulmino vintage bianco e azzurro della Volkswagen usato dagli scienziati del progetto «Dharma» per girare sull’isola e in vendita tra gli 8 e i 12mila dollari (dai 6 ai 9mila euro circa). Neanche troppo, almeno rispetto alle 12 lattine di birra - sempre «Dharma» - vendute a 2-300 dollari. E potevano mancare oggetti inquietanti come la sedia a rotelle di Locke (tra i 4 e i 600 dollari)? Più comode, ma insulse, invece le sedie con il nome usate dai vari personaggi del cast e della produzione.


Tutto si ricicla, tutto si vende, nel mercatino globale, specie se passato in tv, una forma conveniente e un po’ ruffiana di interattività.

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