Giro d'Italia

Colpo di scena all'Aquila La maglia rosa è Porte

Giro d'Italia: il russo Petrov s'impone nella Lucera-L'Aquila dopo una fuga di 225 km. Vinokourov sprofonda a 9'58 dalla nuova maglia rosa, l'australiano Richie Porte (Saxo)

Colpo di scena all'Aquila 
La maglia rosa è Porte

L’Aquila – Altro che fuga "bidone", come avrà pensato qualcuno. Nella Lucera-L'Aquila (262 km) c'è stata la regina delle fughe, regalando al Giro una giornata straordinaria che ha ha stravolto la classifica. Vittoria al russo Petrov. Nuova maglia rosa all'australiano Porte. Il Giro continua a non parlare italiano. Ma per gli appassionati, in attesa delle grandi salite che faranno la differenza, lo spettacolo si fa sempre più interessante. Petrov s'impone con 5'' di vantaggio sull’abruzzese Dario Cataldo (Quickstep) e sullo spagnolo Carlos Sastre (Cervelo). Vinokourov ed Evans restano molto indietro, a più di 12 minuti.

La nuova classifica Grazie al distacco abissale imposto dai fuggitivi al gruppo della maglia rosa, Porte è il nuovo leader della corsa con un vantaggio di 1'42'' sullo spagnolo David Arroyo (Caisse d’Epargne). Il croato Robert Kiserlovski (Liquigas) al terzo posto con un ritardo di 1'56''. Quarto lo spagnolo Xavier Tondo Volpini (Cervelo) a 3'54'' davanti a Valerio Agnoli (Liquigas, +4'41'') e al russo Alexander Efimkin (Ag2R, +5'16''). Settimo il tedesco Linus Gerdemann (Milramm +5'34'') davanti a Sastre (+7'09''). Sprofondano gli ex leader della corsa: Vinokourov a 9'58'', Evans a 11'10''. Molto indietro anche Nibali (a 11'28'') e Basso (a 11'49'').

La corsa La fuga che ha deciso la tappa parte dopo circa 37 km dal via, con 56 corridori. Il gruppo della rosa resta a guardare per troppo tempo e così i fuggitivi incrementano il loro vantaggio fino a un massimo di quasi 18 minuti. Nel gruppo di testa c'è anche uno dei grandi favoriti all’inizio del Giro, Carlos Sastre (Cervelo), che fino ad ora aveva deluso tutti sprofondando a 9'59'' dalla vetta. Con lui Wiggins, Pozzovivo e Porte. Il distacco si fa importante: 13'45'' al km 61 (a 80 km dall’arrivo 15'15'', a -40 km 12'55''). Al traguardo il vantaggio sulla rosa è superiore ai dodici minuti. La grande fatica è valsa la pena. La vittoria va a Petrov. Il russo supera all’ultimo chilometro il tedesco Gerdemann, partito all’attacco in discesa, e arriva da solo all’arrivo.

Pioggia e vento Giornata climaticamente difficile e molto insidiosa per i corridori, che per coprirsi da vento e pioggia indossano la mantellina. La carovana rosa rende omaggio alla terra d’Abruzzo, ferita dal terremoto dell’anno scorso. L’Aquila è un arrivo storico per il Giro: regalò al grande Bartali la prima vittoria al Giro, nel 1935. L’anno seguente, sempre all’Aquila, il campione toscano vestì per la prima volta la maglia rosa.

La prossima tappa La dodicesima frazione del Giro, Città Sant’Angelo-Porto Recanati (206 km), sembra fatta apposta per gli sprinter, con il traguardo posto sul bellissimo rettilineo sul mare. Il percorso si snoda quasi tutto sull’Adriatica, con qualche salita superata Macerata.

Circuito finale di 30 km.

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