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Com'era precisa quella valle (in Svizzera)

I luoghi dove ha sede il brand sono stati immortalati nelle fotografie di Dan Holdsworth

Fabrizio Rinversi

La Vallée de Joux è una vallata situata a sud-est del massiccio del Jura, in Svizzera, immersa in un paesaggio naturale incontaminato, connotato dalla presenza di zone rocciose, di immancabili abeti e di aree pianeggianti. Arricchita da un lago che porta il suo stesso nome, vanta una straordinaria tradizione nell'arte dell'orologeria. E non si fa fatica a comprenderne le ragioni, osservando le tante frazioni incastonate sui falsopiani governati dai comuni di Le Chenit, Le Lieu e L'Abbaye, dominate dal silenzio, da un prodigioso taglio della luce, e, d'inverno, magicamente innevate a consentire un virtuoso isolamento funzionale alla concentrazione e alla precisione. In una di esse, Le Brassus, nel 1875 cominciò l'avventura di Audemars Piguet, ancora oggi splendida protagonista dell'universo delle lancette «haut-de- gamme», da sempre attenta al cultural environment dell'orologio e, dal 2013, partner di Art Basel, la più importante fiera mondiale di arte moderna e contemporanea. Una liason che, già nel 2011, l'ha indotta a collaborare con Dan Holdsworth, inglese dell'Hertfordshire, classe 1974, fotografo di fama mondiale, noto per l'uso di tecniche digitali su larga scala mirate ad una radicale «astrazione» della geografia. La Maison lo ha invitato a trascorrere quattro settimane nella Vallée de Joux, per catturare con il suo obiettivo, la storia, la poesia, i segreti e il profondo link di quei luoghi con l'arte del segnatempo. Sottolinea Holdsworth: «Dai monti del Giura, dai quali si diparte la Vallée de Joux, discende una doppia storia del tempo, sviluppatasi quasi simmetricamente. Tali rocce, da un lato, hanno messo a disposizione dei fabbri piccoli depositi di minerali di ferro, perché questi potessero divenire inventori di movimenti per orologi, dall'altro, a cavallo dell'800, si sono concesse alle scoperte di Alexander Von Humboldt, naturalista ed esploratore tedesco, consentendogli di definire l'epoca geologica giurassica e, in un certo senso, la geologia stessa, o meglio, la nostra percezione del tempo». Attraverso sofisticati sistemi che associano fotogrammetria e geomapping, Holdsworth ha offerto un'interpretazione tridimensionale del paesaggio della Vallée de Joux, «proiettando» la sua storia nel futuro.

«In questo mie fotografie della Vallée de Joux conclude Holdsworth -, vediamo sia le formazioni rocciose che la tecnologia, c'è una trasparenza che permette di cogliere le tecniche che hanno creato le immagini e un particolare senso del tempo e del movimento, arrivo a dire, molto vicino all'immagine di un meccanismo orologiero con la sua bella ingegneria ed il suo ritmo».

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