Rubrica Cucù

Il compagno Calderoli, l'ultimo comunista

L’onorevole compagno C. versava una fetta della sua indennità par­lamentare al Partito e abitava in una ca­sa pagata dal Partito.
Era la storia del vecchio Pci

Il compagno Calderoli, l'ultimo comunista

L’onorevole compagno C. versava una fetta della sua indennità par­lamentare al Partito e abitava in una ca­sa pagata dal Partito.
Era la storia del vecchio Pci ma è pure la storia presente di Calderoli e della Le­ga. I tempi, i modi e le case sono cambia­­ti, ma la prassi è la stessa.

Scusate l’irriverenza, ma dov’è lo scandalo? Del cattivo uso del finanzia­mento pubblico di un partito possono la­mentarsi i suoi militanti, e magari i suoi elettori, ma a questi livelli non è uno scandalo né materia per i giudici. È sacrosanto avversare il finanzia­mento pubblico ai partiti, criticare un rimborso così lauto e così incontrollato, che chiamandosi rimborso dovrebbe ar­rivare a spese documentate; ma se i sol­di si danno a pioggia, a fondo perduto, a catzus canis, di che ci lamentiamo?

Arrivo a dire, con apparente parados­so, che dello sperpero dei soldi pubblici in profumi e balocchi dovrebbero gioire gli avversari perché è come se in guerra le munizioni per sparare al nemico fosse­ro utilizzate per andare a caccia di tordi, o, se si è re, di elefanti.

In realtà viviamo nell’epoca del Rigur­gito. Scusate l’immagine sgradevole, ma quando vedo quel che ciascuno vo­mita addosso all’altro, rivedo in polti­glia e frammenti i pasti delle sere prece­denti.
Nel vomito vedi rigurgitare pezzi di co­munismo, straccetti di partito, bocconi di centurioni romani, peli di barbari pa­dani, lacerti di nani e ballerine, stinchi di democristiani, dita sporche di mani pulite, souvenir di ogni epoca.

Stiamo rigurgitando il passato.

Non è vintage, è vomito.

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