Cronaca locale

Il Comune fa il bis e lancia un fondo immobiliare da cento milioni

Prosegue il percorso di valorizzazione del patrimonio immobiliare: da gennaio Palazzo Marino mette in vendita immobili per recuperare fondi da trasformare in opere e servizi per la città. Il presidente del consiglio comunale: «Investire anche sullo sport»

Palazzo Marino fa il bis, da gennaio mette sul mercato il proprio patrimonio immobiliare per recuperare fondi da trasformare in servizi e nuove metrò. Con l'inizio dell'anno diventa infatti operativo il nuovo «Fondo Comune di Milano-II», istituito dalla giunta lo scorso ottobre e ratificato dal consiglio. Il secondo fondo comune di investimento immobiliare, che sarà di nuovo gestito da Bnp Paribas Real Estate Investment, punta a raccogliere dal mercato almeno cento milioni di euro. «Il Comune di Milano ha avviato un percorso di valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare già dal 2007, con il via libera al primo fondo, che oggi si trova in avanzato stato di attuazione - ricorda l'assessore alla Casa, Gianni Verga -. Adesso abbiamo la seconda tappa e il nuovo portafoglio è stato individuato nell'ambito di immobili collocati fuori dai confini cittadini (aree, edilizia residenziale pubblica, edifici non residenziali), unità immobiliari non residenziali in edifici cielo/terra e alloggi o uffici in condomini». L'Agenzia del territorio ha stimato appunto il valore in circa cento milioni di euro. «É importante stabilire un ragionevole ordine di priorità negli interventi che si renderanno eventualmente possibili con le risorse acquisite - sottolinea il presidente del consiglio comunale, Manfredi Palmeri -. Con la costituzione del Fondo II, operativo a gennaio, la doverosa attenzione sarà certamente data alle infrastrutture.

Accanto a queste e tra le altre cose, rilancio quanto ho detto all'inizio dell'iter amministrativo di questo secondo fondo: mi piacerebbe che si pensasse anche all'impiantistica sportiva, che necessita assolutamente di nuovi fondi, senza escludere un piano di razionalizzazione nell'offerta».

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