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Condannate chi sequestra l'autostrada

I No Tav bloccano per due giorni la Torino-Bardonecchia. È un reato da codice penale, ma nessuno li punisce

Condannate chi sequestra l'autostrada

Se uno sequestra una persona e la tiene in ostaggio viene subito rico­nosciuto come criminale della peggior specie. Se uno sequestra un’intera valle e la tiene in ostaggio, invece, chissà perché, viene guardato con simpatia, come se fosse un difensore della libertà. Ma libertà di chi?

I 400 delinquenti No Tav che da due giorni stanno di nuovo mettendo a ferro e fuoco la Val di Su­sa hanno bloccato per oltre 11 ore l’autostrada, han­no tenuto prigionieri automobilisti e valligiani, han­no inferto un colpo mortale al primo week end festivo nelle località turisti­che montane, hanno lanciato pietre e molotov, han­no ferito una dozzina di agenti usando ogni tipo di arma impropria, eppure sono ancora lì, felici e ur­lanti. Soprattutto, inspiegabilmente, a piede libero. Ora mi chiedo: che cosa devono fare per farsi arrestare? Invadere Bardonecchia e ridurla a un cumu­lo di cenere? Scuoiare un reparto della celere? Trapanare la testa dei tecnici dei cantieri con un mar­tello pneumatico a forma di Che Guevara?

Ormai è evidente, lo san­no tutti: quelli rimasti a protestare non sono valligiani. Sono 400 mili­tanti della guerriglia che arrivano da fuori, facinorosi a tempo pie­no, soldati del disordine in servi­zio permanente effettivo: la Tav, probabilmente, manco sanno che cosa sia. A loro interessa un pretesto per far cagnara e diffondere la loro cul­tura dell’illegalità: contro lo Stato, contro il codice, contro tutti. Il dubbio è: perché glielo lasciamo fare?

Perché se un onesto cittadi­no occupa, per sbaglio, la sede del tram con l’auto parcheggiata ma­le incorre in una dura sanzione e se invece un militante di Askatasu­na occupa, volontariamente,la se­de dell’autostrada con un arsena­le militare la passa liscia? Inutile ricordare che si tratta di un reato esplicitamente previsto dal codice penale (articolo 331). Inutile perché è incredibile la sim­patia con cui continuano a essere seguite le imprese di questi violen­ti. Per rendersene conto basta ve­dere come la battaglia è stata rac­contata dal quotidiano di Torino, La Stampa .

Una meraviglia. In prima pagi­na si comincia con una grande fo­to. Nessun casco, nessuna pietra, nessuno scontro:si vede solo l’au­tostrada occupata da una porta da calcio. Dentro la porta c’è un ragazzi­no che sta aspettando il calcio di ri­gore, come se fosse alla gita fuori porta della domenica pomerig­gio. La didascalia dice: «I No Tav hanno bloccato l’autostrada della Valsusa con comizi e partitelle». Comizi e partitelle? Nient’altro? Davvero? All’interno del quotidiano l’idil­lio continua: la prima foto in alto a sinistra, infatti, mostra bambini che colorano il guardrail. Sono «armati» sì, ci spiegano i cronisti torinesi, ma solo di «tempere e pennelli».

E come colorano il guar­drail? Di rosa. Ma sicuro: non di rosso o di aran­cione, nemmeno di viola scuro. No: di rosa. Che ci volete fare? Qui c’è gente tenera. Non sopporta i colori violenti. Magari spacca la te­sta agli agenti, però ai suoi figli mette in mano solo il rosa... Più sotto un altro titolo ci riassume la giornata: «Barricate pasta e fagio­li ». Capito? Pasta e fagioli, come in uno spaghetti western. Manca solo che spunti Bud Spencer dentro la pentola e poi la sceneggiatura è completa. Pensa­vate che fossero botte vere? Mac­ché. È roba da pasta&fagioli e Teren­ce Hill.

Si mangia, si beve, si gioca a calcio e si colorano i guardrail di rosa. Se questo è l’atteggiamento della stampa (con o senza maiu­scola), si capisce il resto:si può ar­r­estare uno che occupa l’autostra­da con comizi e partitelle? Mac­ché: al massimo gli si dà un due a zero a tavolino per impraticabilità di campo. Si può condannare uno che co­lora i guardrail di rosa? Macché: al massimo gli si dà il premio «Pop Art 2011». Si può attri­buire un reato a uno che mangia pasta& fagioli? Macché: al massi­m­o gli si dà un alka­seltzer per aiutare la digestione. E dunque, dov’è il problema? Men­tre l’intera valle è bloccata, i 400 ri­belli hanno capito di essere gli unici ad avere l’autostra­da libera: la occu­pano quando vo­gliono, tanto nes­suno dice niente.

E quando se ne vanno la lascia­no in condizioni così devastate che il traffico continua a essere in­tasato, come nemmeno lo stoma­co con la pasta e fagioli. Il fatto è che bisognerebbe, pri­ma o poi, cominciare ad arrestare qualcosa che non siano le auto dei turisti. I delinquenti, per esem­pio. Non so se sia abbastanza so­bria, come si conviene nell’era Monti, ma io una proposta ce l’avrei: prendere quei 400 armati di tempere e pennelli (e qual­cos’altro) e portarli a colorare di rosa le pareti di qualche galera. Pa­re ce ne sia un gran bisogno. An­che di partitelle a calcio, per dire, nell’ora d’aria se ne possono orga­nizzare un sacco, e lì, per altro, non disturbano nessuno.

Neppu­re il codice penale.

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