Economia

Confindustria ottimista: "Nel 2010 il pil in salita Cresce più delle attese"

Secondo il centro studi di viale dell'Astronomia "si consolida la crescita. L'export è più vivace e la produzione industriale è in progressione (1,7%)". Ma è allarme disoccupazione soprattutto per i giovani

Confindustria ottimista: 
"Nel 2010 il pil in salita  
Cresce più delle attese"

Roma - In Italia si consolida la ripresa. "L’andamento del pil, tenuto conto del probabile rialzo delle stime dell’ultimo trimestre 2009, risulterà nel 2010 più sostenuto dell’atteso". È questa la stima del centro studi di Confindustria contenuta nella congiuntura flash. Il Csc, nelle previsioni diffuse a dicembre scorso, prevedeva per l’economia italiana una crescita dell’1,1% nel 2010, ma successivamente l’associazione aveva sottolineato che difficilmente si sarebbe avuta uno sviluppo superiore all’1%. Per il Csc, comunque, l'economia italiana "dà segnali ancora contraddittori (come mostra il calo di fatturato e ordini), ma sta agganciando il risveglio della domanda estera: l'export è più vivace, la produzione industriale è in progressione, specie nel trimestre in corso (1,7%)".

Mercato del lavoro debole Rimane "debole" il mercato del lavoro italiano. A fare i conti con la disoccupazione sono soprattutto coloro che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro, i giovani, che riscontrano maggiori difficoltà a trovare impiego. "Tra i disoccupati aumenta la quota di coloro che cercano lavoro da almeno 12 mesi (46,1% nel quarto trimestre 2009 dal 43,8% nel quarto 2008): ciò accresce il rischio che la disoccupazione ciclica diventi strutturale". Tra dicembre 2008 e febbraio 2010 il numero di occupati in Italia, ricorda il Csc, è calato di 406mila unità (-1,7%, dati destagionalizzati). Avendo la crisi colpito soprattutto i settori dell'industria, le perdite occupazionali sono state più accentuate tra gli uomini (-2,2%, -299mila unità) che tra le donne (-1,1%, -107mila unità). Tra i primi è aumentato di più anche il numero di inattivi (+3,1%, contro +1%). A febbraio il tasso di disoccupazione si è mantenuto sul livello di gennaio (8,5%). Ma è cresciuto di 0,8 punti percentuali per la fascia di età 15-24, raggiungendo il 28,2%. "Si conferma quindi, fenomeno non circoscritto all'Italia, un deterioramento delle opportunità di lavoro particolarmente marcato per i giovani" spiega il Csc. Nonostante la flessione dell'occupazione a termine si sia attenuata (-3,6% nel 4 trimestre contro -9,1% nel 3 , variazioni tendenziali).

"Per i nuovi entranti è più difficile trovare impiego" conclude.

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