Cronaca locale

"Confronto tv con Penati? Da Vespa a Porta a Porta non ha accettato la sfida..."

Podestà taglia corto: «Io ero pronto, lui forse no» Carfagna: «Il voto è l’occasione per una svolta». Anziani? La Moioli: «Da Palazzo Isimbardi 2 milioni? Il Comune ne stanzia più di novanta»

A settantadue ore dal voto Filippo Penati promette tutto e di più. Anzi, si autodefinisce «amministratore di lungo corso che sa assumersi responsabilità e prendere decisioni». Peccato che la fotografia dei cinque anni di governo della sinistra in Provincia racconti un’altra storia, quella delle «opere ferme», delle «consulenze d’oro» e delle «scuole da mettere in sicurezza».
Fotogrammi che spingono Guido Podestà a un commento secco: «Le cose che Penati promette in questi giorni poteva farle negli ultimi cinque anni di governo». Come dire: «I fatti che Penati può vantare sono davvero pochi». E tra questi non c’è affatto il sostegno agli anziani e il welfare per le situazioni di fragilità.
Lo dice, carta alla mano l’assessore Mariolina Moioli: «Penati è stato latitante sul fronte della disabilità. Ad esempio, è stato il Comune di Milano a farsi carico del trasporto dei disabili delle scuole superiori di secondo grado perché la Provincia se ne è disinteressata. E, ancora, è mancata ogni collaborazione per la formazione professionale degli operatori che pure spetta a Palazzo Isimbardi». Ma Penati garantisce fondi per 2 milioni di euro a favore degli anziani della Provincia? «Due milioni da suddividere in 600mila persone. Una goccia mentre il Comune stanzia qualcosa come 90 milioni di euro. Ma c’è pure un altro dato non da poco: il bilancio della Provincia è fuori dal patto di stabilità». Chiaro a tutti che le promesse di Penati non trovano quindi conferma nelle casse di via Vivaio.
Dettaglio non da poco che il ministro Mara Carfagna traduce in un invito all’elettorato milanese: «Le priorità della Provincia di Penati non sono quelle che possano garantire la crescita, lo sviluppo e il benessere. La Provincia di Penati è sorda ai bisogni dei cittadini. È necessaria una filiera istituzionale con Regione e Comune: una garanzia di buon governo che Guido Podestà è in grado di offrire».
Messaggio che il ministro Carfagna fa seguire dall’appello alle donne e agli anziani di «non perdere l’occasione di dare una svolta» perché «basta guardare il programma elettorale di Guido Podestà per scoprire l’attenzione del candidato Pdl e Lega al mondo femminile e a chi chiede più sostegni e aiuti». Infatti, tra le politiche di Podestà a favore delle donne «ci sono tutte le iniziative lanciate dal Comune di Milano che vogliamo estendere agli altri 149 Comuni della Provincia» rimarca il candidato del centrodestra. Un esempio? La scatola rosa ovvero «un braccialetto per le donne, un pulsante d’allarme collegato alle centrali delle forze dell’ordine, alla polizia provinciale, che consente in tempo reale l’intervento in caso di pericolo». Concretezza sul fronte della sicurezza - «best pratice già operativa che vogliamo applicare anche per la Provincia di Milano» - che Guido Podestà oppone alle promesse elettorali. Quelle che Podestà avrebbe smascherato in un confronto televisivo a Porta a Porta: «Avevo dato la mia disponibilità a Bruno Vespa. L’avversario ha detto no».

«No» al confronto mentre venerdì pomeriggio in piazza Gramsci, a Cinisello Balsamo Silvio Berlusconi e Umberto Bossi chiuderanno la campagna elettorale.

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