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Il consiglio utile

C hi ha provato il dolore che provocano i calcoli renali se lo ricorda perfettamente per tutta la vita. Io stesso, tanti anni fa ebbi una colica renale e, ancora oggi, se penso a quella giornata, mi vengono i brividi. Per fortuna è stata unica. Il calcolo, quel malefico sassolino (o sassolini) che si forma a causa di un aggregato di diversi minerali e batteri non dà segno di sé fino a quando rimane nel bacinetto renale. Quello che provoca il dolore, spesso improvviso e lancinante, è l'infiammazione e la dilatazione dell'uretere, quel sottile tubicino che porta l'urina dal rene alla vescica, quando il calcolo lo deve percorrere.

Anche cani e gatti soffrono di calcoli renali. In realtà i veri e propri calcoli sono molto più frequenti nel cane che nel gatto dove predomina invece la «sindrome urologica felina» che colpisce molto spesso i gatti maschi castrati in età adulta. Il sistema urinario è progettato per smaltire i rifiuti in forma solubile, ma vi sono prodotti di scarto poco solubili che precipitano formando cristalli. Questi, se sono molto piccoli, possono essere escreti, ma, in certe condizioni, si formano masse che crescono fino a divenire tanto grandi da creare la classica sintomatologia, quando imboccano l'uretere.

I calcoli possono essere composti da diverse sostanze: ossalato di calcio, fosfato di magnesio ecc. Quasi sempre la risoluzione del problema si ha con l'asportazione chirurgica seguita da diete povere di sodio, senza eccessi di proteine, di vitamina C e di calcio. Ogni tipo di calcolo ha una sua dieta di prevenzione che però non funziona in tutti i casi. Esistono squilibri ormonali che portano alla formazione di calcoli nonostante la dieta corretta.

Il gatto maschio ha un'uretra sottile e lunga e qui si fermano spesso degli aggregati di minerali e batteri (chiamati «plug») che lo costringono ad andare dentro e fuori dalla cassetta continuamente, facendo poche gocce d'urina mista a sangue e a miagolare di dolore. Ne ha tutte le ragioni. Una volta cateterizzato e liberato dai plug, questi vengono fatti analizzare e, a seconda della composizione, verranno prescritte una dieta in grado di sciogliere i cristalli rimasti, cui segue un'altra dieta in grado di prevenirne la formazione.

L'acqua da bere, che sia solo di rubinetto o in bottiglia, non ha alcuna importanza.

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