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Conte all'Onu: "Sovranità e popolo sono nella Costituzione"

Il premier italiano debutta all'Onu: "Sovranismo e popolo sono in Costituzione". E striglia la Ue: "L'Italia è stata lasciata da sola sui migranti"

Conte all'Onu: "Sovranità e popolo sono nella Costituzione"

"Quando qualcuno ci accusa di sovranismo e populismo, amo sempre ricordare che sovranità e popolo sono richiamati dall'Art.1 della Costituzione italiana, ed è esattamente in quella previsione che interpreto il concetto di sovranità e l'esercizio della stessa da parte del popolo".

Giuseppe Conte debutta all'Onu difendendo il proprio governo dalle accuse di essere espressione delle forze populiste europee.

E, ribadendo il sostegno dell'Italia alle Nazioni unite, richiama la comunità internazionale alle responsabilità nei confronti dell'Italia soprattutto nella gestione dei migranti: "Da anni l'Italia è impegnata in operazioni di soccorso e salvataggio nel Mar Mediterraneo ed ha sottratto così alla morte decine di migliaia di persone, spesso da sola, come è stato più volte riconosciuto dalle stesse istituzioni europee allorchè hanno affermato che l'Italia aveva salvato l'onore dell'Europa", ha detto, sottolineando come una delle priorità sia la gestione della Libia: "Nelle prossime settimane l'Italia ospiterà una Conferenza sulla Libia che avrà come obiettivo principale proprio quello di sostenere un percorso politico condiviso tale da contribuire a stabilizzare politicamente il Paese. Tale percorso sarà fondato sul più ampio coinvolgimento degli stessi attori libici, che restano i padroni del loro destino, e sulla centralità delle Nazioni Unite, il cui Piano d'Azione costituisce l'elemento verso cui far convergere i contributi dei principali stakeholders internazionali e regionali".

"Sicurezza, difesa della pace e dei valori che meglio la preservano, promozione dello sviluppo e dei diritti umani sono obiettivi che condividiamo e vogliamo continuare a perseguire con coraggio e convinzione, dal piano nazionale a quello globale", ha aggiunto Conte, "Nel settantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, questa volontà si è tradotta nella candidatura dell'Italia al Consiglio dei Diritti Umani".

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