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"Contrada vittima di un complotto: troppe strane coincidenze"

La tesi è contenuta in un ricorso presentato dal legale dell'ex 007, l'avvocato Giuseppe Lipera, in Cassazione. Il 12 novembre la decisione della Suprema corte. A dicembre invece la parola finale sulla richiesta di differimento della pena

La tesi, da sempre, aleggia in questo caso giudiziario cominciato in un momento cruciale, il 1992, l'anno delle stragi ma pure, secondo quello che sta venendo fuori adesso, della presunta trattativa tra mafia e Stato. Ma è la prima volta che, nero su bianco, si dice che Bruno Contrada, l'ex funzionario del Sisde condannato in via definitiva a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa, potrebbe essere stato stritolato da un «complotto» ai suoi danni. Un complotto che ha distrutto lui professionalmente - all'epoca dell'arresto, all'alba della vigilia di Natale del 1992, Contrada era ai vertici del Sisde, svolgeva, come è emerso in sede dibattimentale, importanti indagini antimafia anche sulle stragi ed era pure sulle tracce di Bernardo Provenzano - e umanamente.
La tesi è contenuta in una memoria depositata dal difensore dell'ex 007, l'avvocato Giuseppe Lipera, nella segreteria della Settima sezione penale della Cassazione. Proprio la Suprema corte, infatti, il prossimo 12 novembre dovrà decidere sul ricorso presentato avverso alla decisione del Gip di Caltanissetta, che ha ritenuto non degno di approfondimento un esposto presentato dallo stesso Contrada, esposto in cui l'ex 007 sollevava pesanti dubbi su «presunte condotte diffamatorie e calunniose tenute ai suoi danni al fine di screditarlo», condotte messe in atto «da collaboratori di giustizia e da alcuni appartenenti alle forze dell'ordine».
L'avvocato Lipera indica espressamente l'ex 007 come «vittima di un complotto», e sottolinea le «troppe strane coincidenze» che costellano questa travagliata vicenda giudiziaria. «L'elenco degli accusatori, rappresentanti delle forze dell'ordine, della magistratura, del mondo dei pentiti - sottolinea il difensore di Contrada - risulta incredibilmente folto. Ma tutti, dicasi tutti i soggetti indicati sono stati fatalmente scoperti: le loro affermazioni si sono rivelate assolutamente calunniose. E allora c'è da chiedersi soprattutto perché questi soggetti lo hanno accusato falsamente».
Una battaglia doppia, quella che l'avvocato Lipera sta conducendo a favore del suo assistito. Sì, perché accanto ai tentativi di fari riaprire il processo per riabilitare il Contrada uomo dello Stato, c'è anche la battaglia perché all'ex 007, gravemente malato, sia concesso il differimento della pena. Attualmente Contrada si trova agli arresti domiciliari, nella sua casa di Palermo. Ma le sue condizioni sono precarie, appena una decina di giorni fa è finito in ospedale.

La decisione del tribunale sul differimento della pena è attesa per dicembre.

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