Cronaca locale

Controlli in Centrale e nei parchi: arruolati i carabinieri in congedo

I militari "richiamati" in servizio da Palazzo Marino per presidiare le zone a rischio e aiutare i residenti: "La loro arma? Sarà l’esperienza"

Controlli in Centrale e nei parchi: arruolati i  carabinieri in congedo

Era l’alba del 15 ottobre del 1974 quando, dopo un giorno e una notte di appostamento, il maresciallo maggiore Felice Maritano morì in un conflitto a fuoco per catturare il feroce brigatista rosso Roberto Ognibene. Altri tempi e altri eroi. Da ricordare intitolando a lui la nuova sede della sezione Milano Magenta dell’Associazione nazionale carabinieri presieduta dal tenente Elio Pedica in via Lepanto. Ma anche annunciando che contro la criminalità il Comune arruola anche i carabinieri in congedo. Il giorno dopo la telefonata tra Silvio Berlusconi e il sindaco Letizia Moratti con la promessa che il «pacchetto sicurezza» confezionato a Milano sarà uno dei primi atti del nuovo governo, Riccardo De Corato aggiunge un’altra iniziativa alle tante già messe in campo. «L’esperienza e la sensibilità dei militari in congedo - spiega il vicesindaco - sarà di grande aiuto nel monitoraggio di aree critiche. È gente che ha indossato la divisa, sa come muoversi». D’accordo il generale Basilio Viola, presidente dell’associazione e quello di corpo d’armata Carlo Gualdi, comandante interregionale Pastrengo sull’attenti ieri mattina sulle note della Leggenda del Piave. Positivo il giudizio sull’impegno di Berlusconi in materia di sicurezza. Ma impossibile ottenere critiche al governo da chi è, per araldica e cromosomi, nei secoli fedele. «I carabinieri - dice e ripete il generale Gualdi - hanno sempre svolto con i mezzi a disposizione il loro lavoro». Nessuna richiesta di nuove leggi o uomini in più per contrastare fenomeni che dilagano come l’immigrazione clandestina e l’allarme stupri? «Ma lei me lo vuol far dire a tutti i costi». Ognuno fa il suo lavoro. «Dico solo che le risorse in più sono sempre gradite». Chiaro generale. Anche se, ricorda il comandante regionale Antonio Girone, «130 uomini in più sono già arrivati». Quelli ottenuti dopo la marcia per la sicurezza organizzata dal sindaco Moratti giusto un anno fa e il famoso Patto per la sicurezza firmato dal governo Prodi e solo in parte rispettato. «Quello che diventa sempre più importante - ricorda Gualdi - è la percezione della sicurezza. Per questo anche i carabinieri in congedo e le sezioni delle associazioni distribuite nei quartieri sono un supporto importante ai normali servizi come le pattuglie, la prevenzione, l’investigazione. Dobbiamo calarci sempre di più nelle nostre città». Il bando per la collaborazione con Palazzo Marino è già pronto. «Offriremo a loro un cellulare - spiega De Corato - con il quale dare l’allarme alla centrale operativa. Ma il loro compito sarà di farsi vedere nelle strade e nelle zone a rischio, parlare con gli anziani, con i negozianti. La chiameremo sicurezza di prossimità. Grazie alla loro esperienza potranno capire i problemi, segnalare le criticità». Già in lista via Padova, Cascina Gobba, la stazione Centrale, i quartieri dell’edilizia popolare, i parchi. S’indigna alla notizia di un nuovo stupro a Roma il vice presidente della Regione Viviana Beccalossi. «Serve un giro di vite alle regole sull’immigrazione irregolare, più competenze ai sindaci e una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio.

Interventi attuabili e non demandabili».

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