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La Conversazione non è una “strategia 2.0”

Conversazione sembra essere la parola d’ordine del web marketing in perfetto stile social 2.0, ma vanta origini ben più antiche dello stesso web

La Conversazione non è una “strategia 2.0”

Conversazione sembra essere la parola d’ordine del web marketing in perfetto stile social 2.0, ma vanta origini ben più antiche dello stesso web.

Di seguito citate alcune righe del celebre Cluetrain Manifesto:

I mercati sono conversazioni.
I mercati sono fatti di esseri umani, non di segmenti demografici.
Le conversazioni tra esseri umani suonano umane. E si svolgono con voce umana.
Sia che fornisca informazioni, opinioni, scenari, argomenti contro o divertenti digressioni, la voce umana è sostanzialmente aperta, naturale, non artificiosa.
Le aziende non parlano con la stessa voce di queste nuove conversazioni in rete. Vogliono rivolgersi a un pubblico online, ma la loro voce suona vuota, piatta, letteralmente inumana.


Rabbrividisco al pensiero che queste righe siano state scritte nel lontano 1999, quindi 10 anni fa. E’ incredibile come qualcuno già allora capì che l’approccio delle aziende ad internet era carente di qualcosa di cui non si poteva fare a meno, qualcosa che dal basso continua a venir fuori e rivelarsi in maniera sempre più prepotente.

Non passa giorno che tra operatori del settore ed amanti/appassionati di social meda marketing non si pubblichi un articolo in cui si parla di “strategie di conversazione”, quasi come a far intendere si tratti di complesse strategie di marketing che solo i più esperti sono in grado di decifrare, misurare e trasformare in ROI.

Prima di associare per sempre la parola “conversazione” al social media marketing, come probabilmente prima o poi accadrà, vi invito a riflettere su cosa è davvero la semplice ed umana conversazione e posso assicurarvi che tutti voi lo sapete già bene, e non è di certo necessario esser esperti.

La conversazione è di tutti, a tutte le età. La conversazione ha inizio appena svegli e si interrompe momentaneamente quando si va al letto. La conversazione è a casa con la moglie, i figli, i genitori. La conversazione è al bar con gli amici ed al lavoro con i colleghi. La conversazione non è un linguaggio formale e composto, anzi spesso è disordinato ma divertente.

Della conversazione fanno parte i sorrisi e le facce tristi, i gesti strani e le facce da pirla. La conversazione è viva ed emoziona. La conversazione è parlare di fatti personali con perfetti sconosciuti. La conversazione è ascoltare perfetti sconosciuti. La conversazione non si pensa ma si fa e basta. La conversazione non si progetta perché è già lì con voi sempre pronta all’uso.

Se in queste righe avete visto qualcosa della vostra conversazione probabilmente vi chiederete anche perché mai su internet la conversazione dovrebbe essere diversa da quella che già tutti voi conoscete da sempre.

E’ questa la conversazione che la gente vuole e se avete un’azienda allora metteteci la faccia e cominciate a conversare con i vostri clienti (persone come voi) come già fate ogni giorno da sempre, chiunque voi siate.

Le strategie lasciamole stare agli stregoni e la conversazione ai legittimi proprietari.

Alessandro SportelliWeb Marketing University,

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