Medicina

Il corretto respiro passa dal naso

La normale respirazione nasale può essere compromessa dall'ipertrofia dei turbinati, strutture ossee rivestite di mucosa ipervascolarizzata che si trovano all'interno di ciascuna delle fosse nasali. La loro funzione nell'ambito della normale fisiologia nasale consiste nel condizionamento dell'aria che respiriamo al fine di migliorare gli scambi gassosi. I turbinati che condizionano il flusso di aria sono gli inferiori ed i medi.
«Nella respirazione - afferma il professor Paolo Gottarelli, chirurgo plastico nasale di Bologna, già docente per 15 anni in Clinica otorinolaringoiatria all'università di Ferrara- l'aria deve entrare dal naso e non dalla bocca perché deve essere filtrata, riscaldata ed umidificata. I turbinati inferiori hanno l'indispensabile funzione di creare una resistenza all'entrata dell'aria. Quando vi sono alterazione del setto o della valvola o fenomeni allergici, i turbinati inferiori si ipertrofizzano in tutte e tre le loro componenti anatomiche che sono l'osso (cornetto inferiore), il tessuto cavernoso e le mucose. Tutto ciò è stato ampiamente descritto, soprattutto per quanto concerne l'ipertrofia ossea, da due giganti, House e Cottle,dell'otorinolaringoiatria mondiale. Allergie nasali, infezioni, l'utilizzo di spray vasocostrittori, facilitano il rigonfiamento cronico della mucosa che riveste i turbinati, che appunto si ipertrofizza. Il paziente, in questo caso, ha un senso di ostruzione nasale mono o bilaterale, riduzione dell'olfatto (iposmia), alitosi, secrezioni di muco dal naso verso la gola, tipico dolore alla radice del naso, rinorrea, cefalea e possibile russamento notturno. Quando il paziente è costretto a respirare attraverso la bocca accusa inoltre una eccessiva secchezza e compromissione della qualità del sonno. L'ostruzione, che tutti prima o poi hanno sperimentato in occasione di un banale raffreddore può essere quindi la conseguenza di un eccessivo ispessimento (ipertrofia) della mucosa che riveste i turbinati o della presenza di polipi.In questo caso la terapia medica, basata su cortisonici e antistaminici, può risolvere solo le forme più lievi di ipertrofia della mucosa. Nella maggior parte dei casi è necessario un intervento chirurgico sui turbinati, che riduca il volume della mucosa.
«La cattiva respirazione provoca innumerevoli problemi. Quando non si riesce ad avere un riposo notturno adeguato, durante il giorno non siamo più noi stessi, e la qualità di vita precipita», precisa il professor Paolo Gottarelli, ( www. paologottarelli.it ), ideatore di una nuova metodica di elevata efficacia.
«Si tratta di un intervento di microchirurgia nasale che ripristina la respirazione modificando sia nella forma sia nel volume i turbinati inferiori senza dolore e senza l'uso di tamponi endonasali. L'utilizzo di fili riassorbibili, da non rimuovere per le ferite chirurgiche - afferma Gottarelli - consente inoltre suture ermetiche, che eliminano completamente il grande inconveniente delle epistassi postoperatorie». L'interesse per questa nuova metodica è originato anche dai non soddisfacenti risultati in quanto parziali o non permanenti che si ottengano con altre tecniche.
«Moltissisme persone sono costrette, per qualche ora di naso libero a ricorrere all'uso di spray nasali con vasocostrittori che provocano nel tempo gravi danni. Con questa nuova metodica, testata già in ben 4 mila e seicento interventi, è possibile liberarsi dal problema della cattiva respirazione nasale. La turbinoplastica MIT si basa sulla Rino plastica globale, cioè la fusione di tre tecniche: oltre alla Turbinoplastica inferiore modificata (MIT), la Rinoplastica strutturale e la Rinoplastica vettoriale aperta (FVTR). L'integrazione di queste metodiche consente di agire contemporaneamente sulle parti molli e su quelle ossee della struttura nasale, riducendo al minimo la possibilità di errore e il rischio di recidive. I risultati sono estremamente soddisfacenti anche sul piano estetico: ristrutturando il naso in tutte le sue parti, infatti, anche la forma risulta più gradevole». La respirazione alterata può provocare anche apnee ostruttive del sonno: ne soffrono nel mondo il 2 per cento della popolazione femminile ed il quattro per cento di quella maschile.

Il fattore fondamentale nello sviluppo di questa patologia è la stenosi delle vie aeree superiori durante il sonno, il sovrappeso o l’ obesità o una mandibola iposviluppata.

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