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La Corsa per la Casa Bianca si gioca sulla contraccezione

Obama ha deciso di imporre anche strutture sanitarie religiose la copertura gratuita dei metodi contraccettivi e di interruzione della gravidanza. Ma i vescovi non ci stanno. SEZIONE ELEZIONI USA 2012

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Da settimane negli Stati Uniti si parla del ruolo che avranno i cattolici nelle presidenziali del 6 novembre. C'è un crescente risentimento nei confronti di Obama, che nasce da alcune scelte considerate poco attente alla sensibilità cattolica, soprattutto in materia di difesa della vita. Ora la Casa Bianca intende correre ai ripari e pensa a un compromesso sulla  decisione, assai controversa, di imporre a tutti i datori di lavoro di includere gli strumenti per il controllo delle nascite nei piani di assistenza sanitaria per i dipendenti. Una decisione, questa, che aveva scatenato un putiferio suscitando aspre critiche da parte della Chiesa cattolica e di altre organizzazioni religiose. Il sito Politico ha preannunciato l'arrivo di un nuovo piano, sottolineando che "Obama si è chiuso in un vicolo cieco" da cui, giocoforza, deve uscire Il compromesso, come riferisce Politico, dovrebbe accogliere le preoccupazioni delle organizzazioni religiose. Lo stesso vice presidente Joe Biden, in un’intervista a una radio di Cincinnati, aveva detto di essere fiducioso di un accordo.

Dure le prese di posizione degli alti prelati cattolici nei confronti di Obama, specie da parte del cardinale Timothy Dolan, che ha chiesto alla Casa Bianca di non "intromettersi" imponendo pratiche contrarie ai dettami della fede. Sul tema c'è, ovviamente, la forte offensiva dei repubblicani, da tempo impegnati sul fronte dei valori. E non si tratta solo di difendere la religione, quanto la libertà di vivere senza imposizioni da parte dello Stato sulle questioni attinenti alla sfera privata. Un tema molto caro ai conservatori. Nel Gop tutti hanno reagito con sdegno all'intromissione obamiana: dal moderato Mitt Romney all'ultra cattolico Rick Santorum. E' una battaglia, questa, in cui i repubblicani si sentono forti e che intendono cavalcare fino in fondo. Lo staff di Obama l'ha capito e, ora, prova a smussare gli angoli.

Non sia mai che la battaglia finale, quella del 6 novembre, si giochi proprio sui valori anziché sull'economia e i posti di lavoro.

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