Roma

Corso di difesa e vademecum per il gentil sesso

Un corso di difesa personale per le donne. Un vademecum pratico e ricco di consigli. La possibilità di testare Petra, l’ultimo ritrovato della tecnologia per ricevere soccorso in tempi rapidi. Questi i punti forti del progetto «Vivere sicuri si può», presentato ieri presso la sede del Comando della polizia municipale in via della Consolazione dal presidente della commissione capitolina sicurezza, Fabrizio Santori. Madrina dell’iniziativa, l’attrice Claudia Gerini: «La sicurezza significa libertà, è una priorità per la donna se vuole assumere un ruolo più attivo nella società».
Il progetto, promosso dal Comune e realizzato dall’associazione Omnia Res and Communication, rientra nel piano del Campidoglio per Roma sicura e punta a offrire al gentil sesso strumenti concreti per evitare o diminuire i pericoli, soprattutto in periferia e nei quartieri a rischio. Alla realizzazione hanno contribuito l’esperto di difesa personale Alessandro Del Pia, agenzie investigative, studi legali e un gruppo di psicoterapeute. Ed ecco i dettagli. Presto sarà distribuito in tutti i punti più a rischio della città un vademecum sulla sicurezza destinato a tutte le donne che abitano in strade isolate, tornano dal lavoro la sera tardi o vivono sole. Chi vuole potrà partecipare gratuitamente a un corso full immersion sulla sicurezza personale, per apprendere rapidamente informazioni e tecniche di auto-difesa. Il corso si terrà il 10, 18 e 24 maggio in via della Consolazione.
Le donne che aderiranno al programma potranno, inoltre, sempre gratuitamente, testare il KeyFob, un piccolo strumento delle dimensioni di una moneta da 2 euro, in grado di chiedere soccorso con un semplice clic su un tasto. Si tratta di una sorta di guardia del corpo, facile da tenere in borsa, in tasca o fissato alla cintura tramite un apposito clip, da utilizzare in qualsiasi situazione di necessità. Un malore, un tentativo di furto, un’aggressione. Il sistema che utilizza il KeyFob è denominato Petra (Personal Tracker), ed è in grado di inviare in tempo reale un sos a un apposito centro di assistenza, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che provvede a fare intervenire, all’occorrenza, le forze dell’ordine o un supporto sanitario d’urgenza. Un sofisticato ricevitore satellitare è in grado di rilevare in pochi istanti la posizione. Dentro il KeyFob ci sono due sensori. Il primo è un microfono a elevata sensibilità, che registra e invia al centro di aiuto suoni e voci, in caso di tentata violenza sarà possibile registrare per esempio le parole degli aggressori.

Il secondo è un sensore cinetico per rilevare i movimenti della persona che indossa il KeyFob, registrando possibili percosse o cadute al suolo.

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