«Corso Italia, il mare è un miraggio»
16 Luglio 2005 - 00:00Gli stabilimenti balneari non rispettano lobbligo di lasciare varchi per laccesso alla spiaggia
Chiara Ennas
Per Ottavio Cosma, capogruppo del gruppo Misto in consiglio comunale, la legge, anzi il decreto legge 38 del 1977, è chiaro: «Fra uno stabilimento balneare e laltro deve esserci un varco pubblico accessibile a tutti». Ma in corso Italia, punta il dito, «questa legge è del tutto ignorata e la battigia è ovunque cementificata e di proprietà privata». Cosma lancia questa accusa dopo le segnalazioni ricevute circa otto mesi fa da parte di molti cittadini, soprattutto pensionati, di Albaro, Marassi, San Fruttuoso e anche di altri quartieri, frequentatori abituali del litorale da punta Vagno a Boccadasse, che lamentavano limpossibilità di accedere liberamente alla spiaggia. I battaglieri pensionati, però, non si sono fermati a telefonate e lettere: armati di macchina fotografica hanno immortalato lo stato di abusivismo edilizio secondo loro imperante nella passeggiata a mare, per poi consegnare la «documentazione» fotografica a Cosma.
Alla fine il Comune si è sentito in dovere di intervenire e con una delibera ha ingiunto ai proprietari di stabilimenti di rispettare il decreto legge, per impedire ulteriori danni - allambiente, allestetica e ai consumatori che magari vorrebbero solo potersi rinfrescare dopo un po di jogging -, e di eliminare tutte le «barriere» abusive e aprire finalmente i tanto sospirati varchi. Peraltro tutto ciò, come ribadisce seccamente Cosma, «non deve essere una concessione o un favore che i gestori fanno, ma un loro preciso dovere» e le circa cinquemila firme raccolte in pochi giorni dal gruppo Misto che hanno portato allinterpellanza e poi alla delibera «meritano una risposta e unazione più forte da parte dellassessore alla Manutenzione Valter Seggi e dellEdilizia privata e vivibilità urbana, per quanto sia apprezzabile lintervento del Comune».
Gli esiti non si vedono ancora: forse fra una ventina di giorni verrà aperto un varco allaltezza di San Giuliano. Per Cosma non è abbastanza e chiede «un atto di volontà», vale a dire «lapertura di almeno altri due varchi», uno allaltezza di punta Vagno e un altro più vicino a Boccadasse, in modo tale da iniziare il ripristino della legalità e dei diritti dei cittadini.