Roma

Alla corte di Piero finisce tutto a tarallucci e vino

Desideri (Dc): «Invece ai cittadini aumentano l’Irpef»

Alla corte di Piero finisce tutto a tarallucci e vino

Strano Partito quello in cui un Ministro si permette di definire «cacasotto» i Consiglieri Regionali del suo stesso partito.
Strano ancora che costoro per dimostrare l'infondatezza della singolare e pittoresca accusa non trovino, all'interno della propria dignità di meglio che invitare lo stesso Ministro a cena per chiedergli, prima della «sambuca», spiegazioni sul ruolo attribuito in una sede ufficiale di quel di Sanremo.
Strano Partito quello in cui un Ministro, che altro non è che un rappresentante del Governo, si permetta di muovere pubbliche censure nei confronti di componenti di un organo autonomo e collegiale come è il Consiglio Regionale.
Strano Partito quello in cui, non sono gli organi statutariamente competenti Se i cittadini sono i più vessati d’Italia (l’enorme buco sanitario da 10 miliardi di euro, la scusante) gli amministratori si trattano non bene, ma benissimo. A «quattro palmenti», verrebbe da dire. Tra le spese più cospicue di questa prima parte del 2007 (dal 24 gennaio al 4 agosto) figurano infatti oltre 74mila euro per catering, cene, aperitivi e ristorazione in genere. La cifra fa parte di un più ampio stanziamento che la giunta ha fatto per le spese di rappresentanza, promozione e «missioni» varie di presidente e assessori. Un «tesoretto» da quasi 13 milioni di euro (12.923.500 per la precisione) inserito nella Finanziaria regionale. A fare la parte del leone è il buffet per 700 persone ordinato in occasione del 50° anniversario dei Trattati di Roma del 22 marzo. Costo totale, 46mila euro pagati a Palombini per il ricevimento a palazzo Venezia. Segue la cena organizzata a villa Piccolomini il 17 maggio. «Appena» 9.200 euro il costo per intrattenere gli ambasciatori invitati da Marrazzo. Questa volta è l’enoteca regionale Palathium la vincitrice dell’appalto.
Non poteva mancare, poi, un «buffet dinner» al termine dell’Assemblea del forum italiano per la sicurezza urbana. Anche qui un centinaio gli inviti e circa 9mila gli euro spesi (9.190 per l’esattezza girati a Relais Le Jardin spa). Ma c’è di più questa volta. Il convegno si tiene nell’aula Giulio Cesare al Campidoglio, la cena nella «suggestiva cornice», come si usa dire in questi casi, di Villa Miani a Monte Mario. Come ovviare alla distanza e al rischio che gli ospiti arrivino a piatti già freddi? Semplice. Si affittano due autobus da 50 posti di Trambus. Costo del passaggio, andata e ritorno of course, 616 euro. A spese dei contribuenti, inutile dirlo. Altro convegno, altro rinfresco. Quasi 6mila euro di mangiate per l’incontro «Fiction Tv. Una grande opportunità italiana». Nella determina dirigenziale appare un «aperitivo rinforzato» per la sera del 4 luglio (25 euro a persona, che per 150 invitati fanno 4.125, compresa l’Iva) e un open bar per 200 persone per la sera successiva (1.760 euro stavolta). Il tutto fatturato da Palombini. Il resto, in confronto, sono spiccioli. Quasi 3mila euro per il catering e il servizio bar in occasione della tavola rotonda «Nicola Calipari, una vita per gli altri» del 3 marzo. Sono 715 euro i soldi spesi per il convegno «Il percorso dei Giusti», 480 quelli per il servizio catering della riunione della VII commissione della Camera dei deputati del 27 giugno, 360 tutti per l’aperitivo in occasione della riunione del presidente Marrazzo del 6 luglio.
«Abbattere gli sprechi e diminuire i costi della politica ma solo sulla carta - il commento del capogruppo della Dc alla Pisana Fabio Desideri -. La presidenza ha messo da parte un “tesoretto” da 13 milioni che sta spendendo per viaggiare e pagare le spese di promozione della propria immagine, tra cui cene e buffet.

I soldi, ovviamente, sono dei contribuenti, gli stessi a cui sono state aumentate Irap e Irpef e che subiscono i tagli all’assistenza sanitari».

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