Cronache

Così l’assessore scende in guerra con l’esercito di alpini

Così l’assessore scende in guerra con l’esercito di alpini

Preg.mo Dott. Lussana, ho letto con attenzione sia l'opinione di Gian Luca Fois sia la lettera del signor Norberto Ferretti sul tema degli Alpini.
Desidero innanzitutto ricordare che la civica amministrazione era contraria all'invio dell'esercito a Genova per una serie di motivi che qui non voglio riprendere ma dei quali abbiamo già argomentato a lungo, motivi tra i quali non vi è mai stata una mera ideologia che invece ritrovo in molti interventi di chi l'esercito lo ha voluto.
Presa altrove la decisione, l'amministrazione comunale ha accolto gli alpini con affetto, ricevendoli nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, mai disconoscendo che questi ragazzi sono qui per dare una mano e tenendo nei loro confronti un profilo istituzionale di leale collaborazione.
In questa ottica, fermamente convinti, ancora oggi, che questo sia uno «strumento» sbagliato, cerchiamo comunque di fare si che sia utilizzato nel migliore dei modi, sempre nell'ottica del bene della città.
Circa l'opinione del signor Gian Luca Fois respingo fermamente l'idea che Genova sia una città sorda e muta, incapace di avere emozioni degne di una città civile, ovviamente per colpa dei soliti «comunisti».
Il signor Gian Luca Fois, con queste parole, insulta ognuno dei seicentomila genovesi che non sono né sordi, né muti, né privi di emozioni.
Ricordo al signor Gian Luca Fois che Genova è una delle città dove più forte è la solidarietà, l'associazionismo, luogo ove esistono centinaia di realtà anche piccole e sconosciute nelle quali ci si aggrega, si dibatte, si ragiona e si partecipa con grande emozione alla vita della città ed alla ricerca di una migliore qualità della vita per tutti.
Con le sue parole il signor Gian Luca Fois offende decine di migliaia di genovesi che fanno volontariato, nella protezione civile, nella sanità e nel sociale.
Ricordo al signor Gian Luca Fois che mentre a Ponticelli bruciavano i campi nomadi e a Roma li abbattevano con le ruspe, a Genova si affrontava il problema, anche da parte dei cittadini, con grande civiltà e tolleranza.
Ricordo al signor Gian Luca Fois che la Genova partigiana è l'unica città d'Italia che può fregiarsi della medaglia d'oro al Valor Militare e ricordo al Sig. Gian Luca Fois che la città di Genova è da sempre un laboratorio politico e sociale proprio perché i genovesi si «emozionano» ed appassionano sui grandi temi di costume, politici e sociali.
Certo, non ci emozioniamo raccogliendo in un'ampolla l'acqua del Bisagno e quindi, forse, per il Sig. Gian Luca Fois le nostre sono le emozioni «sbagliate».
Pazienza, ognuno si terrà le proprie emozioni.
Invito però il signor Gian Luca Fois a ricercare altrove e non qui quella città piatta, fredda ed indifferente che egli vuole spacciare per Genova.

Cordiali saluti.
*Assessore alla Città Sicura

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