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Così Omega vola sulle onde per conquistare l'America's Cup

Il marchio di orologi è partner di Emirates Team New Zealand

Così Omega vola sulle onde per conquistare l'America's Cup

Nel momento in cui scriviamo è in corso la finale per l'assegnazione della 35° America's Cup, alle Isole Bermuda, tra Team New Zealand, lo sfidante, e Oracle Team USA, il detentore: 3 a 0 per i neozelandesi, con un vento di media intorno ai 10 nodi. I catamarani della classe AC50, dalla lunghezza di circa 15 metri, governati da un equipaggio di sei elementi, protagonisti della competizione velica più famosa, sono uno spettacolo di tecnologia e velocità (possono arrivare fino ai 40 nodi): gli scafi navigano poggiando sui cosiddetti hydrofoils, appendici appena sotto il pelo dell'acqua che fanno decollare la barca, riducendo gli attriti. Le regate continueranno oggi: c'è grande fiducia nelll'imbarcazione neozelandese, timonata dal ventenne olimpionico Peter Burling e sostenuta, nelle periodiche sfide per aggiudicarsi l'«Auld Mug» (la Vecchia Brocca), dal 1995, da Omega, in qualità di main sponsor e Cronometrista ufficiale. La naturale evoluzione verso la vela della Casa di Bienne prese le mosse nel 1932, quando Omega realizzò il primo orologio subacqueo per la vendita. Da allora, i subacquei di Omega sono una garanzia e più di 20 anni or sono, quando Sir Peter Blake si fece avanti per chiedere alla Maison di accompagnare la sua sfida all'America's Cup, Omega avviò un'entusiasmante collaborazione. Evidentemente, come partner principale di Emirates Team New Zealand, Omega si è impegnata a fornire un nuovo segnatempo a ogni membro dell'equipaggio, ossia lo Speedmaster X-33, in titanio spazzolato e lunetta in ceramica e titanio le quattro stelle ai quarti richiamano la Croce del Sud della bandiera della nuova Zelanda - , con quadrante analogico-digitale (tre display), e movimento al quarzo multifunzione, calibro Omega 5620, in edizione limitata a 2017 esemplari: prevede la funzione count-down da regata per registrare i minuti cruciali prima della partenza (è dotato di una serie di specifiche suonerie), che poi si trasforma in cronografo durante la gara. Omega ha creato poi un orologio meno estremo e tecnologico, ma altrettanto preciso per le competizioni veliche, il Seamaster Planet Ocean ETNZ «Deep Black» Master Chronometer. La cassa è in ceramica nera, con valvola di compressione protetta da corona a vite al 10, lunetta in ceramica, la cui scala graduata è in LiquidMetal® Omega, con i 15 minuti di countdown pre-gara in evidenza: i primi 10 minuti e lo Start sono in caucciù blu e rosso (i colori della bandiera neozelandese) e gli ultimi 5 minuti in LiquidMetal®. Il quadrante, in ceramica nero, è completato da un anello GMT sul rehaut (su 24 ore), percorso da una sfera centrale a punta di freccia. L'orologio, con cinturino rivestito in caucciù, è animato dal calibro Omega Master Chronometer 8906.

Due orologi preziosi per gli appassionati di vela, questi studiati da Omega per Emirates Team New Zealand, che intende riportare ad Auckland quella Coppa sfuggitagli rocambolescamente nel 2013.

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