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Cosentino, dalla Camera no a sfiducia e arresto

Montecitorio con il voto a scrutinio segreto nega l'arresto del sottosegretario all'Economia richiesto dalla procura di Napoli per concorso esterno in associazione camorristica. Voti anche dall'opposizione: 51 in più della maggioranza. Il commento: "Mi dimetto solo se sfiduciato" 

Cosentino, dalla Camera no a sfiducia e arresto

Roma - Cosentino resta libero. L’aula della Camera ha detto no alla richiesta di arresto del sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino per concorso esterno in associazione camorristica: con 360 voti a favore e 226 contrari è stato approvato a scrutinio segreto (chiesto dal vicepresidente dell’Udc, Michele Vietti) il parere contrario della giunta per le autorizzazioni alla richiesta avanzata dal tribunale di Napoli. Nel pomeriggio l’assemblea di Montecitorio ha bocciato tutte e tre le tre mozioni di sfiducia nei confronti di Cosentino presentate da Pd, Udc e Idv.

Voti anche dall'opposizione A conti fatti, il no alla richiesta di arresto per il sottosegretario passa alla Camera con 51 voti in più rispetto al numeri di deputati della maggioranza (Pdl più Lega) presenti a Montecitorio. Ma sono anche 11 i deputati che votano sì in più rispetto alla somma dei parlamentari di Pd e Idv presenti. Insomma, nella votazione in aula a Montecitorio entrambi i fronti si dimostrano compatti. Dei 329 componenti dei gruppi di Pdl e Carroccio i presenti sono in totale 309. Il sì al parere contrario all’arresto della giunta per le autorizzazioni passa, però, con 360 voti a favore, 51 in più della maggioranza presente. Il voto è a scrutinio segreto, ma è ipotizzabile che quei 51 siano i 25 presenti del gruppo misto (di cui fa parte l’Api di Francesco Rutelli che in dichiarazione di voto ha detto che avrebbe votato con la maggioranza) così come l’Mpa; i 5 radicali presenti (Marco Beltrandi non c’era) che hanno dichiarato che avrebbero detto no all’arresto e una buona fetta dell’Udc (presumibilmente una ventina di deputati) che non aveva dato un’indicazione di voto. Dall’altro lato anche nel centrosinistra non ci sono state particolari defaillances. Ai 195 esponenti del Pd presenti (200 meno i cinque dei radicali che hanno votato con la maggioranza) vanno infatti aggiunti 21 dell’Italia dei Valori per un totale di 216 deputati. Ma i no sono stati in totale 226, dieci in più del previsto, probabilmente un gruppetto dell’Udc.

Cosentino soddisfatto È visibilmente soddisfatto Cosentino al termine della votazione. Uscendo dall'aula, il sottosegretario all’Economia va subito alla buvette insieme con un gruppo di deputati, ricevendo abbracci e strette di mano da diversi parlamentari. Il tempo di prendere un caffè, dice ai cronisti. Poi, telefonino all’orecchio per avvertire la moglie dell’esito della votazione di Montecitorio. "Ho ascoltato gli interventi in religioso silenzio e non ho votato" dice ai giornalisti che lo attendono fuori, nel cortile di Montecitorio, per una conferenza stampa improvvisata. "La Camera si è espressa già su questi argomenti a gennaio, poi c’è stato il Senato, ora di nuovo la Camera. Sembra che questa legislatura vada avanti occupandosi sempre di me. Se oggi dovessi essere sfiduciato non esiterei un minuto a rassegnare le mie dimissioni, ma non ho dubbi che la maggioranza che mi sostiene continuerà a farlo". A chi gli chiede se il voto era scontato, Cosentino risponde: "Questo non è vero, ma ero sicuro che i colleghi avrebbero fatto degli approfondimenti sulla vicenda e quindi che il voto sarebbe andato oltre i numeri della maggioranza.

Ho ricevuto molti attestati di stima anche da persone che non sono del centrodestra".

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