Roma

Costi della politica: ecco i tagli da fare alla Regione Lazio

Stretta sui vitalizi ai consiglieri, Asl ridotte a due, dimezzare le commissioni e gli enti regionali inutili

La «sprecopoli» targata Marrazzo da una parte, l’enorme buco di bilancio dall’altra e in mezzo i cittadini del Lazio vessati da imposte altissime. E proprio per contrastare una spesa pubblica sempre più elevata, arrivano le proposte del gruppo dell’Udc in Regione. «Vogliamo portare da 55 a 60 anni l’età in cui i consiglieri regionali potranno godere del vitalizio - ha spiegato il capogruppo Massimiliano Maselli -. Abbiamo appena presentato una proposta di legge regionale in tal senso. Vogliamo dimostrare in questo modo che la Regione può fare la sua parte per il contenimento della spesa pubblica attraverso l’eliminazione degli sprechi. Mercoledì scorso abbiamo inviato al presidente Marrazzo una lettera per spingerlo a dare attuazione alle nostre iniziative». La seconda proposta riguarda il riconoscimento dell’assegno vitalizio ai consiglieri divenuti inabili al lavoro durante il mandato alla Pisana. «La causa di inabilità - ha proseguito Maselli - deve essere strettamente connessa allo svolgimento dei compiti istituzionali. Adesso, invece, la legge si presta a interpretazioni ambigue. Per assurdo potrebbe richiederla anche un consigliere che si sia fatto male durante una vacanza».
Ma la vera novità è il progetto di legge sulla sanità che verrà presentato in consiglio la prossima settimana. «Per frenare la crescente spesa sanitaria c’è una sola soluzione - ha continuato Maselli -. Ridurre il numero delle Asl, da 5 a 1 quelle di Roma, da 3 a 1 quelle delle provincia. Serve, poi, unificare la direzione regionale degli Ircss (due attualmente). Questa è l’unica strada percorribile». C’è, poi, un elenco preciso delle spese da ridurre e delle strutture da razionalizzare. Dal numero di commissioni, che dalle 24 attuali passerebbero a 12 secondo la proposta presentata lo scorso mese da tutti i capigruppo dell’opposizione, a quello degli assessorati, per arrivare ai cosiddetti «monogruppi», quelli cioè formati da un unico consigliere. «In questo caso, però - ha spiegato il consigliere Angelo D’Ovidio - servirà la modifica del Regolamento regionale. Per gli enti locali, come le Comunità montane, invece, si può agire subito. Non per abolirle ma per razionalizzarne le funzioni. Esistono poi tutta una serie di enti inutili che potrebbero essere tranquillamente soppressi. Sono proprio questi ultimi a far lievitare la spesa pubblica».
Per l’Udc le risorse risparmiate in questo modo potrebbero poi essere impiegate nella sicurezza. «Sono tante le urgenze del Lazio - conclude Maselli -. Ma adesso quella più sentita dai cittadini è proprio quella della sicurezza. Lo strumento già esiste, è la legge 15 del 2001. Basterebbe solo aumentare i finanziamenti che, fino a oggi, sono stati irrisori.

Appena 3mila euro per ogni comune».

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