Roma

Crac Egp, rischio sanzioni milionarie per investitori della Roma-bene

Quasi mille clienti hanno visto volatilizzarsi circa 200 milioni di euro e ora rischiano pure di essere multati per non avere usufruito entro il termine del 31 dicembre dello scudo fiscale a causa del fallimento della società finanziaria

Oltre al danno di aver visto svanire nel nulla i soldi investiti, pure la beffa di subire gravose sanzioni per non aver fatto rientrare in Italia i patrimoni con lo scudo fiscale. È il rischio che corrono quasi mille persone, circa la metà delle quali sono di Roma, che avevano affidato il proprio denaro alla filiale italiana della Européenne Gestion Privée, la società francese di gestioni finanziarie che qualche giorno fa è stata sciolta dalla Consob per le gravi irregolarità riscontrate nella sua gestione. Si tratta di parlamentari, avvocati, architetti, imprenditori, giornalisti e personaggi dello spettacolo che a causa del crac della Egp, con sede in un'elegante palazzina nel cuore dei Parioli, non hanno potuto usufruire dello scudo entro il termine del 31 dicembre. In fumo sono finiti circa 200 milioni di euro investiti dai clienti attirati da promesse di interessi fuori mercato: fra il 10 e il 20 per cento l'anno. Sulla vicenda sta indagando la Procura di Roma. Ma i pm Luca Tescaroli e Francesco Ciardi, che procedono per esercizio abusivo di attività finanziarie, non hanno ancora scoperto dove siano confluiti i capitali di cui i proprietari non sono riusciti ad entrare in possesso.

Ora che la società è in fase di commissariamento sono poche le speranze di recuparere qualcosa dalla liquidazione della attività.

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