G8 Summit

Crisi, Berlusconi al G14: nessuno resterà indietro

Anche gli incontri del G14 sulla scia del G8, il premier assicura: "Pensare alle persone prima di tutto". Il saluto ai giovani del J8: mi auguro che i vostri sogni si avverino 

Crisi, Berlusconi al G14: 
nessuno resterà indietro

L'Aquila - Nella crisi economica bisogna pensare alle "persone prima di tutto". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, apre i lavori del summit dell’Aquila dove agli otto Grandi si sono aggiunti i rappresentanti dei cinque Paesi emergenti del G5 più l’Egitto e lancia un messaggio di fiducia per uscire dalla crisi economica: "Nessuno deve essere lasciato indietro". Il premier italiano riprende la forte impostazione sociale che il G8 ha voluto dare già ieri nell’indicare le misure per uscire dalla crisi mondiale. Da qui l'importanza che oggi sia allargato il consenso: "C’è un impegno completo e complessivo del G8 affinché nessuno sia lasciato indietro".

La spinta contro la crisi L’auspicio è che "da questo vertice uscirà un messaggio di speranza e fiducia per uscire dalla crisi". In occasione di una sorta di briefing per raccontare ai nuovi arrivati quanto accaduto ieri sottolineando l’impegno "completo e complessivo del g8 di non voler laasciare indietro nessuno", Berlusconi fa sapere che è stato sempre riferito da fonti della delegazione italiana sottolineando come "l’elemento importante del documento di ieri è che la persona viene prima di tutto e che comunque l’operazione di rilancio dell’economia deve essere condivisa da tutti".

Un piano Marshall per la Palestina Secondo il premier, poi, in Medio Oriente è necessario il varo di un piano Marshall per il rilancio dell’economia palestinese e la creazione di un "comitato di aiuti" con la partecipazione anche di privati.

Il presidente del Consiglio ha spiegato che sul progetto si è raggiunto un accordo durante la cena di ieri tra i leader: la creazione di un comitato di aiuti si renderà necessaria per assicurare ai palestinesi livelli di reddito che si avvicinino a quelli degli israeliani.

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