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«È la crisi il migliore alleato del presidente»

Alexandre Bezardin è il coordinatore Ump per l’Italia ed è candidato alle elezioni legislative per i Francesi all’estero. E spiega il «balzo» di Sarkozy nei sondaggi.
Come ha fatto Sarkozy a ribaltare la situazione?
«Il paradosso vuole che le imperfezioni del Presidente si siano trasformate in una qualità durante le ultime settimane. Considerato dal popolo francese come l’uomo che ha trasgredito la funzione presidenziale, Nicolas Sarkozy ha personalizzato la carica durante una crisi senza precedenti».
Che significato ha avuto il meeting di domenica a Villepinte?
«Oggi la situazione sta cambiando positivamente perché il “candidato showman” occupa lo spazio del “Presidente leadership”. Sarkozy ha dimostrato domenica scorsa a Villepinte, davanti più di 60mila persone, che stava diventando il vincitore della guerra mediatica, visto che Hollande è riuscito a coinvolgere solamente 15mila persone nel suo meeting più importante».
Qual è la carta vincente di Sarkozy?
«A 40 giorni da un’elezione singolare che non ha ancora creato un’adesione popolare estrema e forte rispetto al 2007, Sarkozy ha capito che il suo unico jolly è la dimostrazione di una certezza, che i suoi avversari negano ancora: la crisi sta diventando il suo più grande alleato. La “France Forte” è uno slogan che sembra partecipare al suo destino».
Marine Le Pen: una candidatura di sostituzione tra Hollande e Sarkozy?
«Marine è la candidata del Front National che è riuscita a mantenere una base politica solida di estrema destra, circa il 16%. Per quello sta diventando la chiave del secondo turno. Senza lei, si parlerà ancora di lei».
Ma vede possibile un’alleanza tra Sarkozy e Le Pen?
«Se la strategia politica del suo papà non è mai stata la possibilità di una alleanza con il centrodestra, c’e l’intima sensazione che Marine Le Pen sta sfidando il “politicamente corretto” con l’idea che un giorno si possa creare questo legame, ancora impossibile oggi».
Cosa pensa riguardo alla posizione di Sarkozy su Schengen?
«Sarkozy sa perfettamente che l’Europa è sempre stata il cuore della sua strategia politica. Al confronto della complessità della situazione, Sarkozy considera che gli accordi di Schengen non rispondono più al principio della sua creazione. La libera circolazione è un atto irreversibile ma non si può più immaginare un flusso migratorio incontrollato. Anche il libero commercio è un atto irreversibile, ma la concorrenza non leale non può essere la base di uno sviluppo economico comune.

Sarkozy vuole che l’Europa sia maestra del suo futuro per garantire alla Francia un destino».

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