Economia

Crisi, Obama: "Usciremo da questa recessione Servono regole severe"

Obama parla di segnali di miglioramento dell’economia, ma chiede pazienza per uscire dalla recessione: "E' quando lavoriamo insieme che noi riusciamo". Poi ribadisce la necessità di regolamentare la finanza

Crisi, Obama: "Usciremo 
da questa recessione 
Servono regole severe"

Washington - Il presidente statunitense Barack Obama ha detto di vedere dei segnali di miglioramento dell’economia, ma ha avvertito che occorre pazienza per uscire dalla recessione. Obama ha parlato nell’annunciata conferenza stampa, data in un momento delicato per la sua giovane amministrazione: "Noi ci riprenderemo da questa recessione. Ma ciò richiederà tempo e pazienza. Dobbiamo renderci conto che è quando lavoriamo insieme che noi riusciamo".

Segnali di progresso nell'economia "Cominciamo a vedere dei segnali di progresso", ha detto Obama dopo aver ricordato la strategia adottata dal suo governo per "attaccare la crisi su tutti i fronti". "Noi ci riprenderemo da questa recessione. Ma ciò richiederà tempo, richiederà pazienza, e richiederà che ci rendiamo conto che è quando lavoriamo insieme che noi riusciamo", ha detto nella seconda conferenza stampa del suo mandato. Nel 64esimo giorno della sua presidenza, l’appuntamento si inserisce nel quadro di una campagna destinata a far intendere il messaggio dell’amministrazione, coperto dal primo grande scandalo dell’era Obama e a ispirare fiducia negli americani di fronte alla recessione. Obama deve anche difendere il suo primo bilancio, che non trova contrari soltanto i suoi avversari repubblicani a causa del deficit record che prevede, ma fa storcere il naso anche ai suoi amici democratici. "Questo bilancio è inseparabile dal ristabilimento economico", ha detto Obama nella conferenza stampa. Obama si è detto fiducioso nel "forte sostegno" degli americani e del congresso verso una nuova autorità richiesta dalla sua mministrazione, incaricata in particolare di liquidare le società finanziarie non bancarie. "Io penso che ci sarà un forte sostegno degli americani e del congresso a una tale autorità", ha detto Obama.

Regolamentazione finanziaria Il presidente statunitense Barack Obama si è detto fiducioso nel "forte sostegno" degli americani e del congresso verso una nuova autorità richiesta dalla sua amministrazione, incaricata in particolare di liquidare le società finanziarie non bancarie. "Io penso che ci sarà un forte sostegno degli americani e del congresso a una tale autorità", ha detto Obama. Il segretario al tesoro Timothy Geithner e il presidente della Fed ben Bernanke si sono schierati a favore della creazione di una tale autorità. "Dobbiamo creare una nuova autorità dotata di un potere di liquidazione, in modo che il governo federale disponga degli strumenti di cui ha bisogno per disfare una istituzione della misura e della complessità di Aig", l’assicuratrice salvata dal fallimento da parte dello Stato con lo stanziamento di oltre 170 miliardi di dollari, ha dichiarato Geithner davanti alla commissione dei servizi finanziari della camera dei rappresentanti.

Fiducia nel dollaro Obama ha, poi, chiesto la fiducia internazionale nel dollaro e nell’economia americana, poichè il biglietto verde è "straordinariamente forte" in questo momento perché gli investitori considerano l’economia statunitense "la più forte al mondo". Il presidente americano ha, quindi, respinto la proposta per una nuova moneta internazionale, per la quale si è pronunciata la banca centrale cinese, per sostituire il dollaro. "Non credo alla necessità di una moneta mondiale", ha detto il titolare della Casa Bianca. "Per quel che riguarda la fiducia nell’economia statunitense o nel dollaro, faccio osservare che il dollaro in questo momento è straordinariamente forte - ha detto Obama - la ragione per la quale il dollaro in questo momento è forte, è perche gli investitori considerano che gli Stati Uniti hanno l’economia più forte al mondo, con il sistema politico più stabile al mondo".

La leadership del G20 "Mezze misure" o "iniziative isolate" di qualsivoglia nazione non potranno affrontare le "sfide dell’economia globale" che si prospettano nel periodo che stiamo vivendo. "Oggi - spiega il presidente degli Stati Uniti dalle colonne del quotidiano britannico - i leader del G20 hanno la responsabilità di prendere iniziative audaci, complete e coordinate che non solo facciano partire la ripresa, ma lancino inoltre una nuova era di impegno economico per impedire che una crisi come questa si verifichi ancora". "Nessuno può negare l’urgenza di agire - ha proseguito Obama - una crisi nel credito e nella fiducia ha invaso le frontiere, con conseguenze in ogni angolo del mondo. Per la prima volta in una generazione, l’economia globale e il commercio sono in contrazione. Migliaia di miliardi di dollari sono stati persi, le banche hanno bloccato i prestiti e a decine di migliaia perderanno il loro lavoro nel globo.

La prosperità di ogni nazione è stata messa a repentaglio, con la stabilità dei governi e la sopravvivenza delle popolazioni nelle parti più vulnerabili del mondo".

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