Cronache

La Cappella Sistina illuminata da 7mila led

Attenuati i fari sparati su Michelangelo e valorizzati gli affreschi del Quattrocento Paolucci, direttore dei musei Vaticani: "Ora si gode l'insieme. Prima nessuno li vedeva"

La Cappella Sistina  illuminata da 7mila led

«Michelangelo è come una luce troppo forte che acceca tutto il resto». E se il resto è la Cappella Sistina con i suoi capolavori del Quattrocento, persino il genio di Michelangelo può diventare un problema. Così il nuovo impianto di illuminazione ha attenuato i fari sparati sul dito di Dio che chiama Adamo alla vita e ha puntato su una luce totale, soffusa, regolare, che accende ciascun affresco ed entra in ogni dettaglio. Si leggono meglio Botticelli e Perugino, Ghirlandaio, Rosselli e Signorelli, le vicende di Mosè e la vita di Gesù, dipinti in soli sette mesi, tra il 1481 e il 1482. L'obiettivo della rivoluzione luminosa era che nessun affresco si notasse più di un altro e l'occhio penetrasse in ogni sfumatura di colore, per raccontare nei suoi particolari una storia unica.

Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, osserva attraverso il nuovo sistema di luci della Cappella papale: lo sguardo mobile corre tra gli affreschi, quasi non sapesse dove posarsi. Siamo nel luogo che narra la storia umana dalla Creazione al Giudizio Universale, con tutto ciò che corre in mezzo. «Ecco la consegna delle chiavi da Gesù a Pietro. Quando mai è stato possibile vedere così il Tibi dabo claves del Perugino? Eppure questo è il dipinto sul quale cade il primo sguardo del visitatore, appena entrato in Sistina» dice il professore. Sposta gli occhi: «Poi guardi la volta di Michelangelo e ti chiedi: quanto tempo sarà passato? Invece è stato dipinto solo trent'anni dopo: l'accelerazione artistica è stata vertiginosa. Ecco, questa nuova illuminazione ci dà la possibilità di capire la Sistina tutta insieme, dal Fiat Lux all'Apocalisse» s'infiamma Paolucci puntando il dito alla parete della Parusia, agli angeli tubicini che chiamano eletti e dannati. Alle chiavi color oro che Pietro, alla fine dei tempi, riconsegna a Gesù nel Giudizio Universale: sono le chiavi che aprono e chiudono il percorso del visitatore nella Sistina. «Con queste luci sono emersi gli affreschi dei quattrocentisti e l'unità dell'insieme: prima quasi la gente non li vedeva. Era solo Michelangelo. Eppure la stessa gente che qui non nota le Tentazioni di Cristo del Botticelli il giorno dopo fa ore di coda agli Uffizi...». Il nuovo impianto di illuminazione con 40 barre luminose per un totale di 7000 Led, realizzato come gesto di liberalità da Osram, è stato inaugurato alla vigilia della festa di Ognissanti, come i due grandi cicli di Michelangelo nel Cinquecento. Sono state annullate le radiazioni infrarosse e ultraviolette, è stato attenuato lo strapotere dell'azzurro, appaiono le pigmentazioni verde e giallo oro. Qualcuno, osservando la volta, intravede il profilo di un cervello umano nel gruppo di Dio Padre circondato dagli angeli. Come se Michelangelo avesse voluto parlarci con le immagini di un «disegno intelligente» da cui tutto nasce. Un'ipotesi forse poco scientifica ma intrigante, che ritorna tra i nuovi colori.

È la salvaguardia degli affreschi il secondo obiettivo della nuova illuminazione. I Led sono stati recentemente accusati, a torto o a ragione, di aver favorito lo scolorimento di alcuni dipinti di Van Gogh. Così, a eliminare ogni rischio possibile, il nuovo impianto ha depurato la luce da componenti energetiche potenzialmente pericolose per i materiali delicati, come lacche o altre sostanze usate per i restauri. La Cappella Sistina è il luogo identitario della Chiesa, il punto del mondo su cui si accendono gli occhi e le telecamere quando i cardinali si riuniscono per il Conclave chiamato a eleggere il successore di Pietro. Qui ha celebrato la prima messa Francesco, appena proclamato Papa. Per le occasioni liturgiche è stata realizzata l'illuminazione di gala, diversa da quella visibile ai sei milioni di visitatori. La luce di gala, più intensa, sposta l'attenzione in basso: dai quadri agli uomini. Si possono leggere il Vangelo, il Messale, le omelie. E in futuro i padri riuniti in Conclave potranno godere della luce migliore.

Oggi la Cappella Sistina illuminata a nuovo attende solo la prima visita di Papa Francesco.

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