Cronache

Dopo 30 anni riaperto il caso di Willy Branchi

A 30 anni dall'omicidio il gip di Ferrara, Carlo Negri, ha chiesto di sulla morte di Willy Branchi, il 18enne che il 30 settembre 1988 è stato ritrovato nudo lungo gli argini del Po. Coinvolto un sacerdote

Dopo 30 anni riaperto il caso di Willy Branchi

Il caso sulla morte di Willy Branchi non è chiuso. A trent'anni dall'omicidio il gip di Ferrara, Carlo Negri, ha chiesto nuove indagini sulla morte del 18enne che, il 30 settembre 1988, è stato ritrovato nudo lungo l'argine del Po, alle porte di Goro.

Il ragazzo aveva il volto completamente devastato da una pistola da macello . Inizialmente venne indagato Valeriano Forzati, che nel 1989 uccise quattro persone, ma l'anno seguente venne prosciolto da tutte le accuse. Oggi è stata accolta la richiesta della famiglia di riaprire il caso nel quale sarebbe coinvolto anche il Vaticano. "E' indispensabile svolgere ulteriori approfondimenti", scrive il gip nell'ordinanza, e sollecita la Procura "a iscrivere nel registro indagati coloro che si rendessero responsabili di falsa testimonianza e favoreggiamento".

Secondo quanto scrive Repubblica potrebbe essere riascoltato don Tiziano Bruscagin, parroco di Goro all'epoca dei fatti e che oggi vive nel padovano. Il sacerdote fu indagato e poi archiviato. Ora, qualora opponesse ai magistrati il segreto confessorio su fatti e persone legate all'omicidio, il Gip potrebbe valutare l'ipotesi di interpellare le autorità ecclesiastiche per informarle di eventuali violazioni del Diritto canonico. Il fratello di Willy, Luca Branchi, da trent'anni attende "risposte da molte istituzioni senza mai averle avute e credo che ora si sia sempre più vicini alla verità; posso dire che finché avrò cuore e gambe per combattere non mi fermerò di certo, per la memoria di mio fratello Willy. Ucciso, come dice anche il giudice, in modo orrendo".

Secondo il legale della famiglia, Simone Bianchi, l'ordinanza "apre una nuova fase dell'indagine che porterà a mio avviso a scoprire l'autore dell'omicidio di Willy e tutti coloro che hanno coperto in 30 anni, a Goro, i responsabili. Ora speriamo venga fatta piena luce", visto che "il giudice invita il pm, rendendo atto del lavoro encomiabile fatto finora dalla procura e dai carabinieri di Comacchio e Ferrara, ad iscrivere nel registro indagati tutte le persone che hanno reso false informazioni e si sono rese responsabili del favoreggiamento di chi ha ucciso e ha concorso ad uccidere e aiutato ad abbandonare il corpo di Willy".

Secondo l'avvocato la sollecitazione del giudice "dimostra che il parroco così come lui stesso ha affermato è a conoscenza di particolari importanti su questo omicidio, tanto che è stato indagato per false informazioni, ha poi ritrattato e solo per questo motivo era stato archiviato. Ma il suo ruolo - ha detto - è ancora fondamentale per dare una verità, finalmente, a questa tragedia"

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