Cronache

"Abbiamo fatto sesso, era tranquilla". Ora lo stupratore senegalese infanga Desirée

Testimonianze e prove inchiodano Mamadou Gara. Ma lui prova a cavarsi fuori dalle accuse: "Era d'accordo". E incolpa il nigeriano Sisco

"Abbiamo fatto sesso, era tranquilla". Ora lo stupratore senegalese infanga Desirée

Nel giorno dei funerali Gianluca Zuncheddu, il padre di Desirée Mariottini, si lascia andare a un commovente racconto. "Fino ad oggi non ho mai parlato perché ho un dolore che non ce la faccio nemmeno a parlare". È convinto che il branco di africani abbia teso una trappola alla 16enne barbaramente ammazzata nel quartiere romano di San Lorenzo il 19 ottobre scorso. Gli inquirenti sono già riusciti a mettere le manette ai polsi sui senegalesi Mamadou Gara e Brian Minteh, sul nigeriano Chima Alinno e sul gambiano Yusif Salia, ma stanno ancora cercando anche altri tre tunisini e lo spacciatore italiano.

Dal carcere gli africani provano a chiamarsi fuori dallo scempio che hanno fatto del corpo di Desirée. Dopo averla stordita con un mix di droghe micidiale, i quattro africani si sono avventati su di lei, l'hanno stuprata più volte, a turno, e l'hanno lasciata, mezza nuda incosciente, sul freddo pavimento del rudere abbandonato. Ci sono prove e testimonianze che li inchiodano. Nell'ordinanza di custodia cautelare il gip Maria Paola Tomaselli ha scritto che le belve "la hanno lasciata abbandonata a se stessa senza adeguati soccorsi, nonostante l'evidente e progressivo peggiorare del suo stato". Il branco avrebbe addirittura "impedito ad alcuni dei presenti di chiamare i soccorsi esterni o la polizia per aiutarla". Eppure, come racconta il Tempo, Mamadou gara, conosciuto nell'ambiente come "Paco", ha provato a negare ogni addebito. "Quando ho avuto il rapporto sessuale con la ragazza - ha detto - lei era tranquilla, non mi sembrava drogata o ubriaca".

"Sei un pezzo di merda! Hai dato i farmaci a Desirée per poterla stuprare". Con queste parole Narcisa si sarebbe avventata contro Mamadou Gara la notte dello scorso 18 ottobre. Sotto pressione il senegalese 26enne avrebbe ammesso di aver fatto sesso con la 16enne, ma avrebbe provato a difendersi dicendo che "le aveva dato solo pasticche". In realtà, come già spiegato dal Giornale, il branco l'ha riempita di gocce, metadone, tranquillanti e pasticche. Un mix di droghe somministrato dal branco di immigrati che sapevano "perfettamente" che sarebbe stato "potenzialmente letale". Ora Paco incolpa Sisco, il nigeriano Chima Alinno, "altri due uomini di colore dei quali non conosco il nome e alcuni marocchini". E ribadisce: "Quando ho avuto il rapporto sessuale con la ragazza, lei era tranquilla, non mi sembrava drogata o ubriaca. Anzi, era d'accordo ad avere un rapporto sessuale con me. Non so se altri hanno avuto rapporti prima o dopo di me e non so se qualcuno può averle ceduto della sostanza stupefacente".

Ma le prove che hanno in mano gli inquirenti lo inchiodano.

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