Cronache

Aborto, anche i medici contro il bando in Lazio. Ma la Regione si difende

L'ordine dei medici contro il bando per assumere solo medici non obiettori. Ma la Regione Lazio: "Nessuna discriminazione"

Aborto, anche i medici contro il bando in Lazio. Ma la Regione si difende

Dopo vescovi e governo, anche l'ordine dei medici si scaglia contro la scelta della Regione Lazio di indire un bando per assumere solo non obiettori di coscienza all'ospedale San Camillo.

"Prevedere un concorso soltanto per non obiettori di coscienza ha il significato di discriminazione di chi esercita un diritto sancito dalla bioetica e dalla deontologia medica", attacca l'ordine di Roma, "Soltanto ragioni superiori potrebbero consentire di superare il diritto fondamentale di invocare legittimamente l'obiezione di coscienza in determinate situazioni. Ma queste ragioni superiori non ci risulta esistano. Infatti, non risulta che i servizi di interruzione volontaria di gravidanza, nel rispetto della legislazione, non siano mai stati assicurati nell'azienda Sanitaria pubblica. Inoltre, ove si verificassero difficoltà ad assicurare il servizio in questione si avrebbero numerosi strumenti normativi di carattere flessibile, che, utilizzati, potrebbero tranquillamente superare tali ipotetiche difficoltà".

"Le procedure avviate oltre un anno fa, per completare l'organico dei servizi dedicati alle prestazioni assistenziali relative all'applicazione della legge 194 presso il Centro di Riferimento Regionale dell'Ospedale S.

Camillo, non contengono alcuna forma di iniquità poiché non vi è nel testo del decreto alcun accenno o riferimenti, tra i requisiti previsti, all'obiezione di coscienza, ma una specifica indicazione delle funzioni da svolgere per le prestazioni assistenziali legate all'erogazione del servizio", si difende però la Regione Lazio, "Meraviglia pertanto che l'Ordine dei Medici di Roma non conosca i contenuti di atti che risalgono al mese di giugno 2015 pubblicati sul Bollettino Ufficiale".

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