Cronache

Accoglienza, il Comune di Roma sceglie: disabili no, migranti sì

Da un lato il Comune di Roma si accinge a sfrattare i disabili dell’associazione Hagape2000 in zona Garbatella, ma dall’altro acconsente all’apertura di un ennesimo centro d’accoglienza per migranti

Accoglienza, il Comune di Roma sceglie: disabili no, migranti sì

Disabili no, migranti sì. La giunta Raggi ha fatto un’altra scelta ben precisa. Mentre da un lato si accinge a sfrattare i disabili dell’associazione Hagape2000 in zona Garbatella, dall’altro lato pare non aver battuto ciglio davanti all’apertura di un ennesimo centro d’accoglienza per 50 persone.

Dov’è il nesso, vi chiederete? I 50 ragazzi disabili che, si riuniscono da oltre 20 anni nello stabile di via Pullino, come ricorda l’ex assessore ai servizi sociali dell’VIII Municipio Antonio Pelagatti, saranno costretti a lasciare quello spazio perché l’assegnazione di quello spazio è avvenuta in modi diretto senza bandi pubblici. Esattamente la stessa modalità usata per il centro d’accoglienza che nascerebbe nello storico Istituto Pubblico di Assistenza e Previdenza San Michele, sito in piazzale Luigi Tosti, in zona Tor Marancia, sotto la gestione della Cooperativa “Il Cigno”.

Il centrodestra è insorto e Mario Abbruzzese, consigliere di Forza Italia ha attaccato il presidente Nicola Zingaretti sul tema in quanto l’isitituto è posto “sotto la vigilanza della Regione Lazio e gli organi di gestione sono nominati d'intesa con il Comune di Roma”, come si legge su Romatoday. A preoccupare il consigliere, sono gli elevati costi di gestione del centro (750mila euro stanziati) e i tempi perché l’affidamento andrebbe dall’agosto 2017 al febbraio 2019. Abbruzzese sottolinea, inoltre, “l'indeterminatezza della destinazione della struttura indifferentemente utilizzabile per l'accoglienza dei migranti o per persone in condizioni di marginalità sociale” e il “potenziale conflitto” che questa indeterminatezza creeerebbe “nella struttura e nel quartiere che la dovrebbe ospitare”.

Anche Fratelli d'Italia ha bocciato l'iniziativa del Campidoglio. Secondo il consigliere comunale Andrea De Priamo e l’ex capogruppo municipale Alessio Scimè l’assegnazione del centro va revocata in quanto Tor Marancia territorio è già "fortemente stressato dalle diverse incompiute riqualificazioni urbanistiche, dalla diffusa e problematica presenza di nomadi nonché dalle numerose occupazioni abusive di locali e strutture pubbliche e private". Inoltre sarebbe più opportuno "spendere i 750.000 euro previsti per risolvere le problematiche più urgenti che il Municipio VIII attende dall'inizio della consiliatura e che finora non hanno trovato risposta alcuna".

Già tra il 2012 e il 2015 l’area di Tor Marancia aveva ospitato un centinaio di profughi afghani in un’enorme tensostruttura creando non poche tensioni.

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