Cronache

Napoli, accoltellato e ucciso al campo rom

Due gruppi si affrontano nella struttura a Ponticelli di Napoli, perde la vita un 37enne. Finiscono in ospedale un 18enne e un 26enne

Napoli, accoltellato e ucciso al campo rom

È finita in tragedia una rissa scoppiata nel campo rom di via Virginia Woolf a Ponticelli, vicino Napoli. Un 37enne ha perso la vita dopo essere stato colpito con un coltello alle spalle, ancora ignoti i motivi scatenanti il diverbio degenerato nel fatto di sangue su cui, ora, indagano i carabinieri.

L’episodio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica. Per cause che sono ancora al vaglio degli inquirenti, due gruppi, composti da quasi una decina di uomini – tra cui il 37ennne Lucian Memet – hanno preso a litigare. La discussione s’è quasi subito fatta violenta. Dalle parole alle mani e quindi al coltello, il passo è stato brevissimo. La lama è affondata alle spalle di Memet mentre altri due aggressori lo colpivano ripetutamente alla testa con pesanti oggetti contudenti che non sarebbero stati ancora individuati dalle forze dell’ordine. Il 37enne è morto praticamente sul colpo, durante l’aggressione.

Giunti sul posto, i carabinieri hanno trovato e posto sotto sequestro un coltello da cucina, ancora sporco di sangue. Toccherà agli esperti stabilire se è stata questa l’arma del delitto. Il corpo del 37enne, come riferisce la stampa locale, è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha disposto l’autopsia. Nessuna traccia, finora, delle tre persone che hanno ucciso Memet.

Il bilancio della rissa al campo rom di Ponticelli, però, non si è fermato al tragico dato della morte del 37enne Memet: altri due uomini, di 18 e 26 anni, sono rimasti coinvolti e hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale napoletano del Loreto Mare.

Commenti