Rosso Malpelo

Affoghiamo in un mare di chiacchiere

Una forte maggioranza popolare moderata riprova oggi a tornare in piedi con un nuovo soggetto politico. Ma è già spaccata fra populismo e liberalismo

Affoghiamo in un mare di chiacchiere

La storia si ripete o non si ripete? Ha da insegnare qualcosa o no? I famosi corsi e ricorsi, c'è caso che ogni tanto tornino, oppure svernano sempre alle Maldive? I cicli dell'economia sono maschili, femminili o sterili? Guardiamo con distratta attenzione alla Spagna lietamente governata da un sovrano di Borbone, perché la politica a Madrid si è suicidata e il Paese non è neppure andato ai funerali. In Italia c'è sempre stata - Palmiro Togliatti lo ricordava continuamente - una forte maggioranza popolare moderata che la sinistra può soltanto sbriciolare con il martello pneumatico-mediatico. Quella maggioranza riprova oggi a tornare in piedi con un nuovo soggetto politico, ma è già spaccata fra populismo e liberalismo.

Così come la sinistra è sempre spaccata fra riformisti liberali e sinistra rivoluzionaria. Il circolo vizioso è il nostro unico giocattolo erotico, mentre un attor comico prende possesso dei Palazzi dell'amministrazione capitolina per avvertire che lui, non il suffragio popolare, nega o concede legittimità a un sindaco eletto a furor di popolo, ma nullafacente: come quei re medioevali francesi che andavano rivestiti quando si mettevano le braghe alla rovescia. Il Paese non cresce e perde otto punti nelle esportazioni. In quotidiana flebo-streaming con le straripanti psicoterapie inflitte dal suo premier, l'Italia resta crocefissa al suo zero virgola.

E sommersa dalle chiacchiere.

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