Cronache

Affori, svolta nell'omicidio Pozzi: indagata la figlia

Maurizio Pozzi era stato uccisio nella sua casa di Affori nel febbraio 2016, colpito otto volte alla testa

Affori, svolta nell'omicidio Pozzi: indagata la figlia

Le indagini sull'omicidio di Maurizio Pozzi, ucciso due anni fa nella sua casa ad Affori, in provincia di Milano, sono a una svolta. Ora, infatti, la Procura ha indagato, per quel delitto, la figlia dell'uomo, Simona Pozzi.

Era il 5 febbraio del 2016 quando Maurizio, commerciante 69enne, venne trovato nella sua casa ad Affori, un borgo del Milanese, agonizzante. Trasportato in ospedale, morì tre ore dopo, a causa di otto ferite alla testa. Era stata la moglie a soccorrere il marito che, al suo arrivo, ancora respirava. In casa non erano stati trovati segni di scasso e gli inquirenti avevano escluso subito l'ipotesi della rapina. Le indagini si erano quindi concentrate sulla possibilità di una caduta seguita a un malore, ma l'autopsia aveva rivelato la presenza di otto diverse ferite, non compatibili con la pista della caduta accidentale.

Ora gli investigatori sospettano che la figlia dell'uomo abbia avuto un ruolo nell'omicidio, anche se non è ancora chiaro se sia sospettata di aver commissionato o compiuto il delitto. Il pm Antonio Pavan, che coordina la squadra mobile, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari l'arresto della donna. La richiesta, però, è stata respinta, perché il gip sostiene che le prove a carico di Simona Pozzi, 45 anni, non siano così fondate da consentire la misura cautelare nei suoi confronti. Mancherebbe una prova decisiva, che dimostri il coinvolgimento della donna, che ha continuato a lavorare nel negozio di scarpe del padre, insieme alla mamma. Il movente dell'omicidio sarebbe da rintracciare, a detta delle forze dell'ordine, non solo nei rapporti familiari turbolenti, ma anche in vicende di droga e soldi, che avrebbero interessato esponeti della malavita di Affori.

Il pm ha impugnato la decisione del gip, presentando ricorso al tribunale del Riesame, come riferito dal Corriere della Sera.

I giudici non si sono ancora espressi, ma anche se il loro parere fosse favorevole alla richiesta del pm, i legali della donna, che ha respinto fermamente le accuse, si appelleranno alla Cassazione.

Bisognerà dunque aspettare la sentenza degli ermellini.

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