Cronache

Allarme terrorismo, ecco come si difenderà Expo

Come sarà gestita la sicurezza di Expo 2015: metal detector, recinzione alta tre metri con sistemi anti intrusione, 1500 telecamere

Allarme terrorismo, ecco come si difenderà Expo

Con venti milioni di persone provenienti da tutto il mondo, da maggio a ottobre, Expo 2015 è sotto stretta osservazione da parte delle forze di sicurezza e di intelligence. L'inaugurazione, che vedrà la presenza di numerosi capi di Stato e di governo, sarà blindata, ma i controlli saranno elevati per tutta la durata della manifestazione, con il sito di Rho-Pero, alle porte di Milano, controllato da circa 1500 telecamere e un migliaio di vigilantes, a cui si andranno ad aggiungere le forze dell'ordine. Per l'occasione il Viminale ha già disposto l'invio di altri seicento militari, che andranno a presidiare le aree sensibili (consolati e uffici istituzionali).

Per alzare il livello di sicurezza ci sarà una recinzione alta tre metri, lungo tutto il perimetro dell'area espositiva, con sofisticati sistemi anti intrusione. Perché è evidente che non basta mettere una rete, bisogna anche fare in modo che questa non sia manomessa e/o tagliata. Nei varchi saranno posizionati scanner e metal detector, con controlli accurati su tutti i visitatori. Ovviamente non è possibile conoscere tutti i dettagli, per ragioni di sicurezza. Si sa, invece, che il modello a cui le autorità hanno fatto riferimento per organizzare il piano è quello dell'Asem, la riunione dei ministri europei che si è svolta lo scorso ottobre. Con la necessità di controllare e bonificare diversi siti, anche in città, che saranno visitati dalle personalità provenienti da tutto il mondo. In tal senso sarà svolta un'attività di intelligence con la collaborazione dei servizi di altri paesi. Per l'intera durata della manifestazione sarà chiuso lo spazio aereo.

Il sistema di vigilanza sarà efficace ma discreto. Ai visitatori, insomma, non sarà data l'immagine di una militarizzazione bella e buona, in grado anche di "spaventare" anziché rassicurare i normali cittadini. Ci saranno moltissimi controlli visibili (metal detector e scanner agli ingressi) ma anche molti invisibili, cioè affidati a persone in borghese, mischiate ai normali visitatori, o alle telecamere. I controlli a tappeto serviranno anche a scoraggiare o prevenire gli episodi di microcriminalità, come furti e borseggi), che in occasioni come queste possono aumentare notevolmente.

Prevista anche una squadra di tecnici esperti negli attacchi hacker. Le singole reti informatiche che servono i padiglioni di Expo saranno blindate e tenute sotto controllo, giorno per giorno. Solo per la gestione interna della sicurezza è stata fatta una stima di 23 milioni di euro.

A cui vanno ad aggiungersi le risorse impiegate dal governo per innalzare il livello di sicurezza in un periodo che, complessivamente, equivale a quello di sei olimpiadi consecutive.

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