Cronache

Alle Baleari per veder sorgere il primo sole della Spagna

Un tuffo nel mare turchese di calette incontaminate, oppure una gita a piedi o in bici tra siti archeologiche e feste popolari. Senza dimenticare i sapori del Mediterraneo

Alle Baleari per veder sorgere il primo sole della Spagna

Il primo sole della Spagna sorge a Minorca, la più orientale delle isole Baleari: 702 kmq di superficie, 290 km di perimetro litoraneo, più di cento calette selvagge, case bianche che si stagliano su un cielo blu intenso e il titolo Unesco di «riserva della biosfera».

Raggiungibile con voli diretti dall'Italia fino all'ultimo weekend di ottobre (da Roma Fiumicino: Easyjet, Vueling, Alitalia e Blu Panorama; da Milano Malpensa: Easyjet e Neos Air; da Bergamo Orio al Serio, Bologna e Verona: Neos Air), Minorca è senza dubbio famosa per le sue spiagge: con sabbia bianca, acque turchesi e al riparo dal vento di tramontana quelle del sud (tra le più belle Cala Galdana, Cala en Turqueta, Cala Macarella, Son Bou, Son Saura), dorate e con fondale azzurro acceso quelle del nord (Cala de Pilar, Cavalleria, Cala Pregonda).

Per un risveglio con vista mare, coccolati da ogni comfort, si può alloggiare all'Insotel di Punta Prima, 5 stelle (da 350 euro a notte in agosto; da 270 in settembre, prima colazione inclusa), o all'hotel Sol Gavilanes di Cala Caldana, 4 stelle (agosto 281 euro, settembre 166 euro). Per un'esperienza tra pascoli e campi di cereali, con accesso diretto alla spiaggia, l'indirizzo giusto è l'agriturismo Finca Atalis: 10 stanze, 195 euro (www.fincaatalis.com).

Terra di fenici, greci, romani (che le conferirono il nome di Minorca, in quanto più piccola di Maiorca, la maggiore delle Baleari), pirati, francesi, inglesi e infine spagnoli che l'ottennero con il trattato di Amiens (1802), l'isola conserva in città e villaggi- che sommati contano un totale di 71mila abitanti- le testimonianze di un lungo passato storico. Il capoluogo Maó, fondato dai Cartaginesi, mantiene nei palazzi del centro un'elegante impronta britannica (per sostare nella parte storica: boutique hotel Jardí de ses Bruixes, 8 stanze, 200 euro). La chiesa di Santa Maria, in stile tardogotico, ospita un organo monumentale del 1810 che ogni giorno (tranne la domenica) tra le 13 e le 13.30 offre ai visitatori un suggestivo concerto.

Un giro in barca guidato del porto, lungo oltre cinque km (un'ora, 11 euro adulti, 5 euro bambini fino a 12 anni), attraversa la fortezza della Mola, costruita nel XIX secolo e divenuta prigione militare durante la guerra civile spagnola. Da non perdere una visita al mercato del pesce (chiuso domenica e lunedì), alla distilleria del Gin Xoriguer, lo stesso servito nei bar, mischiato a limone, nelle «pomadas»: gin lemon locale (www.xoriguer.es).

Ciutadella, ex capitale sotto il dominio inglese, è ricca di palazzi che ricordano il suo antico splendore; di notevole interesse la cattedrale in stile gotico, con interventi barocchi, la torre difensiva di Sant Nicolau e l'area del porto che pullula di locali, discoteche e ristoranti: tra questi il più famoso è il Café Balear (menù da 25 euro). Es Mercadal è la roccaforte dell'eredità gastronomica minorchina, con le sue pasticcerie che propongono carquinyols (amaretti), flan di fichi e le «ensaimadas» (torte di pasta sfoglia) e vanta il primo ristorante dell'isola per la cucina locale (fatta di salumi e formaggi): Es Molí des Recó (formula pranzo 12 euro, cena da 25, vini inclusi). Per gustare però la migliore zuppa d'aragosta vale la pena recarsi a Es Pla, nel grazioso paese dei pescatori di Fornells (menù degustazione aragosta 36 euro). Oltre che per il cibo Minorca brilla anche per l'artigianato, in particolare per la bigiotteria e le scarpe «avarcas», il cui brand più famoso Mascarò si trova a Ferreries.

L'isola è poi un vero e proprio museo a cielo aperto, con oltre un migliaio di monumenti megalitici catalogati, tra «talayotes» (nuraghi) e «taulas», insieme di due pietre a forma di «t», ex altari probabilmente innalzati al Dio Sole. Torre d'en Galmés e Torralba d'en Salort sono i siti di maggiore interesse archeologico. Il parco naturale di Albufera des Grau (punta nord-est) e la sommità del Monte Toro (Es Mercadal, 357 metri) sono un autentico spettacolo della natura. Rinomata per la tradizione dei cavalli- l'antico percorso militare «Cammino dei cavalli» è percorribile anche a piedi o in bici, www.menorcaacavall.com - Minorca presenta per tutto l'anno un ampio calendario di feste religiose e popolari equestri (www.menorca.es). Il più bel tramonto si gusta al Cova en Xoroi di Cala en Porter, locale ricavato da una grotta a picco sul mare (aperitivo 12 euro, la sera discoteca, ingresso 25 euro, www.covaenxoroi.com). Info: www.spain.

info.

Commenti