Cronache

Amanda Knox in Italia al Festival della giustizia

Parteciperà al Festival della giustizia penale di Modena, dove si parlerà di errori giudiziari e processo mediatico

Amanda Knox in Italia al Festival della giustizia

Amanda Knox torna in Italia. Per la prima volta dalla sua scarcerazione, seguita all'assoluzione della Corte di Cassazione, la studentessa americana, accusata della morte di Meredith Kercher, torna in Italia, per partecipare al Festival della Giustizia penale.

La manifestazione si terrà il 14 e il 15 giugno a Modena e Amanda Knox parteciperà a un dibattito sul Processo mediatico al cospetto dell'errore giudiziario, come riporta il Dubbio. La ragazza è stata contattata dall'associazione Italy innocence project, una no profit che studia le problematiche legate agli errori giudiziari e alle ingiuste detenzioni: "La conoscenza con Amanda è nata nel 2014, in America, durante le conferenze annuali dell'Innocence Network, che si occupa delle vicende giudiziarie di persone ingiustamente condannate e poi assolte in seguito a errori giudiziari", ha spiegato un membro dell'associazione.

Ma al centro del dibattito non ci sarà tanto il caso giudiziario in cui è stata coinvolta la Knox, quanto il trattamento del cado da parte dei media. L'obiettivo è quello di capire "cosa sia arrivato all'opinione pubblica della sua immagine e come sia stata recepita". La sua presenza al Festival si spiega, a detta del presidente della Camera penale di Modena, "alla luce del fatto che lei è oggettivamente un'icona del processo mass mediatico. Il suo processo si è di fatto certamente svolto quasi più fuori dalle aule che dentro le aule giudiziarie ed è stato uno dei processi in cui le indagini preliminari hanno avuto più risalto rispetto al dibattimento".

Lo scorso gennaio, come ricorda il Corriere della Sera, la Corte di Strasburgo aveva condannato l'Italia, per la violazione dei diritti di cui avrebbe dovuto godere Amanda Knox: durante il primo interrogatorio, la studentessa era stata ascoltata senza un avvocato, nè un interprete.

Commenti