Cronache

Macerata, l'incubo di una studentessa: "Sequestrata e violentata da un medico"

La denuncia di una ragazza di origini ugandesi: "Mi ha portata in Italia, avevamo una relazione. Ma una volta arrivata qui è iniziato un incubo"

Macerata, l'incubo di una studentessa: "Sequestrata e violentata da un medico"

La deposizione in tribunale è durata tre ore ma il calvario di una studentessa di origini ugandesi che sarebbe stata violentata e sequestrata da un medico di Ancona si è protratta molto più a lungo.

E' una storia di violenza e di dolore quella che arriva dal palazzo di giustizia del capoluogo marchigiano, dove una ragazza africana ha deposto nel processo contro un medico trascinato alla sbarra per rispondere di accuse molto gravi: violenza sessuale e sequestro di persona. La storia, riportata dal Corriere adriatico, risale ormai a qualche tempo fa ed ha inizio proprio nel Continente nero, dove il professionista si era recato per motivi di lavoro e dove ha conosciuto la ragazza, instaurando con lei una relazione sentimentale.

Dopo un'iniziale frequentazione la giovane è arrivata in Italia per proseguire gli studi e il medico le aveva anche procurato un permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato. Da lì, però, è iniziato l'incubo. In lacrime davanti ai magistrati, la giovane donna ha raccontato che il professionista le avrebbe chiesto di "presentarsi il giovedì sera in una casa che aveva a Macerata: mi faceva trovare un foglietto con i lavori domestici da fare, per poi ripartire per Perugia la domenica sera".

Ma non si trattava solo di lavoro coatto come colf: la ragazza era obbligata ad attendere il ritorno del medico completamente nuda e sarebbe stata costretta - il condizionale è d'obbligo, poiché non si è ancora arrivati a sentenza - a subire abusi sessuali. Raccapriccianti i dettagli: la studentessa sarebbe stata legata ai polsi con alcuni cinturini e le sarebbe stata ficcata in bocca una pallina di plastica per impedirle di urlare, mentre veniva percossa con un frustino nero. Il medico accusato, per bocca del proprio legale, rigetta però ogni accusa.

Il processo nel frattempo si aggiorna in attesa di ascoltare altri testimoni.

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