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Ancora tre morti a Gaza, nuove proteste per la Marcia del Ritorno

Tre morti e 252 feriti a Gaza, è il bilancio dei palestinesi uccisi oggi sulla barriera tra israeliani e palestinesi, nell'ambito della Marcia del Ritorno

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Cinque palestinesi sono stati uccisi a Gaza, durante la manifestazione di protesta che si sta tenendo sul confine con Israele.

Nei pressi di Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, i soldati dell'esercito israeliano hanno sparato contro i manifestanti palestinesi. Il bilancio è di 252 feriti, di cui la maggior parte sarebbero stati causati da armi da fuoco, e cinque morti. I manifestanti sarebbero stati colpiti da diversi proiettili, che li hanno raggiunti anche al cuore e al cranio, causandone la morte. Lo ha riferito il ministro della Salute della Striscia.

La vittima è stata identificata come Ussama Khamis Qadih, 38 anni.

Nuove violenze sono scoppiate, nella mattina di oggi, al confine tra la Striscia di Gaza e Israele. I palestinesi combattono con sassi e azioni di disturbo, dando fuoco agli pneumatici, mentre i soldati israeliani sparano munizioni vere e usano gas lacrimogeni (guarda le foto).

Venerdì scorso, 30 marzo, i palestinesi avevano indetto la Marcia del Ritorno, una grande protesta con la quale chiedono la possibilità di tornare nei luoghi dei loro antenati, terre dalle quali furono espulsi dopo la creazione dello Stato d'Israele. La protesta dovrebbe durare sei settimane e, per l'occasione, numerosi palestinesi si stanno radunando in diversi luoghi, lungo la barriera che divide Israele e il territorio in cui vivono i palestinesi. La marcia dovrebbe terminare il 15 maggio, in coincidenza con la "Giornata della Naqba", cioè il giorno in cui è cominciato l'esodo palestinese, a seguiro della creazione dello Stato d'Israele, nel 1948.

Già venerdì scorso, la protesta aveva registrato 19 morti da parte palestinese, causati dall'esercito israeliano, che combatte con armi da fuoco vere. I palestinesi, al contrario, hanno incendiato circa 10mila gomme, per creare una cortina di fumo

L'esercito israeliano ha fatto sapere, tramite un comunicato, che le rivolte violente sono iniziate questa mattina, lungo cinque diversi punti del confine con la Striscia di Gaza e ha precisato che avrebbe usato "mezzi per disperdere i manifestanti", aprendo il fuoco.

Israele ha dichiarato "zona militare chiusa" l'area della barriera al confine con Gaza, precisando che "qualsiasi attività nella zona suddetta necessita del nulla osta dell'esercito". Fa sapere, inoltre, che non permetterà che siano attaccate reti di sicurezza e barriere protettive

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