Cronache

Archiviata indagine sul testamento di Oriana Fallaci

Due perizie grafologiche e la decisione di un giudice pongono fine alla vicenda del testamento di Oriana Fallaci ( nella foto piccola sotto ). Il gip di Firenze Antonio Angelo Pezzuti ha infatti archiviato l'inchiesta sulle ultime volontà della scrittrice: una indagine che era stata avviata dopo la denuncia presentata da parte della sorella di Oriana, Paola Fallaci insieme col figlio Antonio contro l'altro suo figlio, Edoardo Perazzi ( nella foto più in basso ). In pratica, quest'ultimo era accusato dalla madre e dal fratello - esclusi dall'eredità - di avere falsificato la firma della scrittrice, morta il 15 settembre 2006. In realtà, già al termine delle indagini la stessa procura aveva chiesto l'archiviazione. Ora, dopo due perizie grafologiche, eseguite anche con l'ausilio di medici specialisti tra cui un oncologo, un oculista e un radiologo, il gip ha disposto l'archiviazione «perché il fatto non sussiste». Insomma per la legge la firma di Oriana è autentica e quindi il testamento del 21 agosto 2006 (il cui originale è custodito dalla Surrogates' Court di New York) è valido.

Perazzi (assistito dagli avvocati Filippo Cei e Nicola Pabis Ticci) era stato indagato per la presunta falsificazione della firma in calce al testamento. Ora la decisione del gip conferma il nipote unico erede della scrittrice, mentre Paola Fallaci e il figlio Antonio Perazzi rimangono esclusi dall'eredità. Dalle perizie - spiegano gli avvocati di Edoardo Perazzi - è emerso «il giudizio unanime dei periti grafologi» che «è stato di attribuibilità certa» del testamento «alla mano di Oriana Fallaci». Gli specialisti hanno anche escluso che «dall'esame della documentazione medica potesse desumersi alcun deficit cognitivo o neurologico della scrittrice, rimasta lucida e cosciente fino alle ultime ore di vita».

«Sono soddisfatto e felice per la chiusura di una pagina per me dolorosa e certamente non necessaria. Non ho mai avuto dubbi sull'autenticità del testamento» ha commentato Edoardo Perazzi. «Oriana, come la sorella e l'altro nipote ben sanno, è sempre stata lucida fino alla fine.

Ed è un affronto alla donna che è stata, pensare che la sua volontà potesse in qualunque misura essere coartata».

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