Cronache

Archiviato il processo sulla morte di Amri: "Fu legittima difesa"

Il Tribunale di Monza accoglie la richiesta di archiviazione per i due agenti Movio e Scatà che a dicembre freddarono il terrorista di Berlino alle porte di Milano

Archiviato il processo sulla morte di Amri: "Fu legittima difesa"

Luca Scatà e Cristian Movio, i due agenti della Polizia di Stato che lo scorso 23 dicembre freddarono il terrorista tunisino Anis Amri, responsabile della strage di Berlino di quattro giorni prima, agirono per legittima difesa. Il procedimento contro di loro è stato archiviato dal tribunale di Monza, competente per il Comune di Sesto San Giovanni dove Amri fu fermato e ucciso, direttamente su richiesta della procura.

Mancavano pochi giorni al Natale, quando l'intera Europa seguiva con il fiato sospeso la caccia al responsabile di un attacco terroristico che nella capitale tedesca aveva fatto 12 morti e 56 feriti lanciando un camion a tutta velocità sulla folla intenta a fare acquisti ai mercatini di Natale.

Il mattino del 23, alle prime luci dell'alba, è Panorama a lanciare la notizia: Anis Amri è stato ucciso alle porte di Milano. Dopo le prime, incredule, reazioni, le agenzie battono la conferma. A identificare e neutralizzare il pericoloso jihadista, già riuscito a far perdere le proprie tracce ai colleghi di diversi altri Paesi europei, erano stati proprio due uomini delle forze dell'ordine italiane.

Nei confronti dei due poliziotti, di cui uno era rimasto nel corso del concitato fermo, era stato aperto un procedimento che, pur essendo stato avviato d'ufficio, aveva indignato molti. Ora, però, a due giorni dalla richiesta del pm, è arrivata l'archiviazione: i due hanno agito per legittima difesa, poiché all'alt il terrorista maghrebino aveva puntato contro la pistola ferendo peraltro Movio alla spalla.

Va peraltro precisato che Movio e Scatà non sono mai stati formalmente iscritti nel registro degli indagati perché sui fatti che li avevano visti protagonisti era stato aperto un "modello 45", come si usa fare per gli episodi che non costituiscono notizie di reato.

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