Cronache

Arrivano corsi Lgbt per medici: paga l'Unar con soldi pubblici

Il progetto si chiama "Liber@ Tutti" e "intende progettare ed erogare un percorso di formazione modulare rivolto ad operatori psico-socio-sanitari che analizzi la tematica Lgbt+”

Arrivano corsi Lgbt per medici: paga l'Unar con soldi pubblici

Ricordate l’Unar? Quell’ente pubblico finito nella bufera dopo una inchiesta delle Iene che accusò l’ente pubblico di usare "fondi pubblici per finanziare club di prostituzione gay"? Bene. La sua attività non si è fermata e l’ultima iniziativa promossa (e finanziata) si chiama “Liber@ di essere”, un progetto che – si legge sul sito - "intende progettare ed erogare un percorso di formazione modulare rivolto ad operatori psico-socio-sanitari che analizzi la tematica LGBT+”.

In sostanza si tratta di una sorta di corso di formazione arcobaleno indirizzato a “Psicologi e psicoterapeuti, assistenti sociali, operatori di consultori e sanitari, mediatori culturali/familiari” ed è “realizzato con strumenti e metodologie in grado sia di rafforzare le conoscenze e competenze teorico-pratiche sull’omosessualità e la transessualità”. Così da “incidere sugli atteggiamenti e sui pregiudizi che possono interferire sulla relazione con i/le pazienti/utenti LGBT+ che chiedono un sostegno psicologico o hanno bisogno di ricevere cure sanitarie”.

Il progetto ha una durata di otto mesi, è iniziato lo scorso 3 marzo e si chiuderà il prossimo 31 dicembre. A sostenere l'iniziativa ci sono l'ordine degli assistenti sociali del Lazio, la Regione Lazio e l'Istituto Nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Non mancano ovviamente le varie associazioni arcobaleno: si va dall’Agedo (Associazione di genitori, parenti, amici di persone Lgbt) al circolo Maio Mieli, passando per l’associazione Libellula e l’associazione famiglie arcobaleno.

Il progetto, scrive La Verità, "è finanziato dalle casse pubbliche, in base a una decisione presa il 15 maggio 2017 (allora era sottosegretario Maria Elena Boschi)”. E a pagare sarà "l'Unar, ovvero l' Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, emanazione del Dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio. Come spiegano dal Cirses, per l'iniziativa sono stati erogati 75.

000 euro”.

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