Cronache

"Art Bonus": 34 milioni da 790 mecenati

In italia sono quasi ottocento i mecenati che hanno scelto di approfittare delle agevolazioni per chi aiuta a mantenere il parimonio artistico del nostro Paese

"Art Bonus": 34 milioni da 790 mecenati

Sono 790 i «mecenati» che finora hanno approfittato dell'Art Bonus, le agevolazioni previste per chi aiuta a mantenere e restaurare il patrimonio nazionale di arte e cultura, per un totale di 34 milioni di euro. I dati sono stati diffusi sul sito del ministero dei Beni culturali e rappresentano un primo bilancio dei risultati della legge entrata in vigore alla fine dell'estate del 2014. In pratica, in un anno e un mese «le donazioni per il patrimonio sono cresciute del 20 per cento», spiega il consigliere del Mibact Lorenzo Casini.
A tirare le somme di questa prima fase dell'iniziativa è stato ieri il ministro Dario Franceschini, dopo che la legge di stabilità ha confermato al 65 per cento le detrazioni per le erogazioni liberali nel settore; in contemporanea, il ministro ha anche lanciato una campagna promozionale (che prevede uno spot tv da novembre, messaggi in radio e sul web e affissioni nei comuni) con l'obiettivo di ampliare ulteriormente l'aiuto da parte dei privati ai tanti beni dell'immenso patrimonio culturale italiano che necessitano cure, restauri, manutenzione, oltre al sostegno a teatri, biblioteche, orchestre e archivi.
Per Franceschini si tratta di «risultati straordinari conseguiti nella fase sperimentale e senza una campagna promozionale»: i numeri pubblicati sul sito del Ministero parlano di contributi per 14,9 milioni raccolti dalle Fondazioni liriche; 10,8 milioni distribuiti in 134 comuni; 2,2 milioni per i teatri di tradizione; 662.960 euro per il Mibact e 5 milioni per altri soggetti. Mancano però donazioni importanti come quella richiesta per il restauro della Domus Aurea e soprattutto gli interventi dei grandi benefattori. L'Art Bonus «è andato bene per le piccole e medie donazioni - è l'appunto mosso da Franceschini - ma a parte un solo caso, quello di Unicredit che ha offerto 14 milioni in tre anni per l'Arena di Verona, non c'è stata ressa di grandi aziende italiane». Insomma i privati, piccoli e medi imprenditori d'Italia, hanno contribuito, insieme ai Comuni, che sono fra i sostenitori più convinti dell'Art Bonus («È una misura che va nella direzione giusta, anche se non è stata ancora sufficientemente promossa» dice il presidente dell'Anci Fassino); ma «latitano» ancora le grandi imprese della Penisola.

Ora però, con la stabilizzazione al 65 per cento degli incentivi fiscali per i «mecenati», «davvero non ci sono più alibi», sostiene il ministro.

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