"Ashley, io non sono un cane": così il clandestino l'ha uccisa
14 Gennaio 2016 - 18:18Dopo un rapporto sessuale consenziente lei ha cercato di mandarlo via da casa in maniera brusca e dicendo che stava per arrivare il suo fidanzato
Dopo un rapporto sessuale consenziente lei ha cercato di mandarlo via da casa in maniera brusca e dicendo che stava per arrivare il suo fidanzato. Lui ha risposto: "Non sono mica un cane" e l’ha spinta, facendole battere la testa. In base a quanto si apprende sarebbe questo il racconto fatto da Diaw Cheik Tidiane fermato per l’omicidio di Ashley Olsen. Secondo la procura invece lui l’avrebbe colpita alla testa o gliela avrebbe fatta sbattere su una superficie, strangolandola poi con un laccio o una catenina. Dopo essere stato fermato dagli investigatori, l’uomo, un pr di discoteche, ha ammesso di aver incontrato l’americana la sera dell’omicidio e ha poi detto di essere stato invitato a casa da lei.
Fra gli elementi a carico dell’indagato, il fatto che, nei giorni scorsi, ascoltato in questura, avesse fornito un alibi fasullo, dicendo che quella notte si trovava in casa. Non solo.
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